Pasetto Vito di Lorenzo e Sartori Elisabetta, nato il 29 ottobre 1900 a Negarine (Vr). Operaio, comunista. Frequentata la scuola fino alla 5. classe, trova lavoro come operaio presso il Calzaturificio Rossi di Verona. Contrario al fascismo, emigra nel 1923 portandosi in Francia ed in Belgio a Seraing, dove fa parte del gruppo comunista dei fuoriusciti, svolgendo un’accanita propaganda. Di conseguenza viene fermato ed espulso dal Belgio per motivi politici. Passato in Francia nel 1931 viene arrestato insieme a Fantina Fioravanti perché nel corso della perquisizione della stanza d’albergo da loro occupata vengono trovati appunti relativi ad un attentato che stavano pianificando in Italia. Rientrato clandestinamente in Belgio si stabilisce ad Acoz (Hainaut), da dove viene nuovamente espulso, dopo essere stato detenuto in carcere per un mese a Charleroi (Hainaut), per contravvenzione alla precedente espulsione. Rientrato clandestinamente in Francia, fa perdere le sue tracce per due anni. Nel 1936 è in Spagna, e si arruola nel battaglione Garibaldi. Ferito in combattimento, fa successivamente parte della brigata omonima con la quale partecipa alla battaglia dell'Ebro. Il 15 maggio del 1937 è ad Albacete, come testimoniato dalla lettera (cit.) del Comitato di assistenza dei combattenti italiani in Spagna. Alla caduta della Repubblica spagnola passa in Francia e viene internato a St. Cyprien e Gurs. Liberato viene arrestato a Bruxelles e tradotto in Italia nel 1941. Il Tribunale per l’assegnazione al confino lo condanna a cinque anni da trascorrere a Ventotene. Presumibilmente liberato nel 1943. Muore a Pedemonte di Valpolicella il 3 agosto 1947.