Nevicati Fortunato, nato il 9 gennaio 1895 a Collecchio (Parma). Operaio tipografo, consigliere provinciale di Reggio Emilia, Comunista. Nato da genitori ignoti, viene accolto presso la famiglia di Ugo Cervi, a Poviglio, in provincia di Reggio Emilia. Fa apprendistato professionale e politico come tipografo alla tipografia Cattabiani. Più tardi a 18 anni troverà lavoro come operaio tipografo nello stabilimento Donati di Parma. Dal 1913 è iscritto al Circolo giovanile socialista di Poviglio e in seguito è dirigente della locale sezione socialista. Durante la Grande guerra nel 1915 è richiamato sul fronte di Gorizia, Congedato nel 1919 ritorna a Poviglio. Nel 1920 è inviato dalle organizzazioni sindacali e politiche alla Società Umanitaria di Milano a seguire un corso di contabile ed è tra i promotori delle lotte contadine subendo per questo un processo ed alcuni giorni di carcere. Appartenente alla corrente ordinovista è in costante dissenso con l’ala riformista del Partito Socialista e ricopre la carica di segretario della locale cooperativa di consumo, venendo poi eletto nel Consiglio provinciale di Reggio Emilia il 3 ottobre 1920. Delegato al Congresso di Livorno nel 1921 contribuisce alla fondazione della sezione del partito comunista di Poviglio. In un crescendo di violenze squadristiche viene emesso in paese un bando contro di lui ed è costretto a dimettersi dall’amministrazione provinciale il 5 settembre 1921. Ormai braccato dai fascisti, va a vivere a Parma, dove suo fratello gestisce una trattoria e deve difendersi dalle squadre fasciste reggiane che cercano di colpirlo. Partecipa nell'agosto del 1922 alla difesa delle Barricate d’Oltretorrente con Guido Picelli. Nel 1923 si porta a Sondrio, dove trova lavoro nella “Tipografia del Commercio”, ma anche qui i fascisti tentano di raggiungerlo. L'anno dopo va a Milano come fiduciario di Picelli per promuovere la nascita di un nuovo movimento rivoluzionario. Minacciato d’arresto per aver attentato alla vita dell’Onorevole Bigliardi, presso la cui abitazione vengono fatte esplodere delle bombe da agenti provocatori fascisti, fugge avvisato dal fratello Nunzio e ripara a Parigi, dove è tra i promotori e dirigenti dei gruppi comunisti di lingua italiana e promotore delle manifestazioni contro il fascismo. E’ tra gli organizzatori della grande manifestazione a favore di Sacco e Vanzetti e poi di quella contro la visita del gerarca fascista De Bono. Espulso dalla Francia nel 1928 per le attività politiche si porta in Belgio dove opera nella direzione del Partito e nel Sindacato Tipografi. Nel 1931 proprio per queste ragioni è arrestato ed espulso dal Belgio, e ritorna clandestinamente in Francia. Il 14 ottobre 1936 arriva in Spagna con un contingente di 500 volontari, ad Albacete e viene inquadrato nel battaglione Garibaldi come mitragliere. Partecipa alla prima battaglia combattuta da battaglione al Cerro de los Angeles il 13 novembre 1936 e poi va a Madrid, dove frattanto è iniziata la difesa della città combattendo a partire dal 18 novembre. Il 23 novembre inizia l’assalto ad un edificio detto “Casina Rossa” dove stanno asserragliati i fascisti. Durante l’avanzata al comando del capitano Leone Nevicati muore colpito alla tempia da un proiettile. La notizia sarà comunicata alla sorella di Nevicati, Giuseppina, il 19 dicembre con una lettera scritta dall’amico Gandolfi.

Annotazioni: La scheda Biografica integra le infromazioni del volume Vincenti per tutta la vita : antifascisti parmensi nella guerra di Spagna / Marco Severo. - Pisa : BFS, 2017. - 223 p. : ill. ; 21 cm.. - (Cultura storica ; 53). - [ISBN] 978-88-89413-82-1. - [BNI] 2017-11058.