Nello Bernardo di Antonio e di Caterina Brocchiero, nato il 12 febbraio del 1903 a San Peyre/ Sampeyre a la rüà di Rús de sut/Borgata Rossi inferiore, antifascista. Contadino e allevatore, espatria clandestinamente in Francia con un fratello (destinazione non nota) nel corso del 1925, poco dopo la conclusione del servizio militare. Non sappiamo dove i due si stabiliscono oltralpe (presumibilmente in una località del Midi). Partito volontario per la Spagna repubblicana alla fine del 1937, all’inizio di gennaio dell’anno successivo Nello si arruola in un reparto della 12. Brigata Internazionale Garibaldi. A metà febbraio del 1938 prende parte alla sfortunata offensiva in Extremadura, lanciata per distrarre dai fronti aragonesi le ingenti forze che i fascisti stavano concentrandovi in preparazione di un attacco. Probabilmente, quando appena un mese dopo scatta l’attesa offensiva fascista, partecipa con la Brigata ai durissimi combattimenti susseguitisi in Aragona, che vedono le Brigate Internazionali, tornate in tutta fretta al fronte da un periodo di riposo, battersi buona parte di marzo e tutto aprile, dissanguandosi nel tentativo di contrastare la penetrazione fascista, che punta a tagliare in due il territorio repubblicano. L’attacco, che riesce a sfondare in diversi punti del settore di Caspe le difese repubblicane ed a penetrare in profondità verso il Mediterraneo (raggiunto a Vinaroz/Levante il 15 aprile), costringe poi i combattenti repubblicani ad una drammatica e spesso disordinata ritirata verso il basso corso dell’Ebro per evitare l’accerchiamento e l’annientamento. Infine, ma non ne abbiamo sicura conferma, dovrebbe avere combattuto anche nella conclusiva battaglia dell’Ebro (luglio-ottobre 1938). Non abbiamo alcuna altra notizia relativa al ritiro dal fronte ed alla smobilitazione di Bernardo Nello, che si suppone essere avvenuta insieme agli altri volontari internazionali intorno alla fine di ottobre del ’38, o sulla retirada del febbraio 1939 verso la frontiera pirenaica. Di fatto sappiamo che rientra in Francia e che (forse dopo un certo periodo di internamento) nel corso del 1940 riesce a fare ritorno in Italia. È possibile che a circa 15 anni di distanza dall’espatrio illegale anche il rientro sia avvenuto clandestinamente: non risulta infatti a suo carico alcun provvedimento poliziesco (assegnazione al confino di polizia, ammonizione o altri provvedimenti restrittivi). Inoltre l’Italia era entrata in guerra (o stava per entrarvi) e dalla Francia occupata rimpatriavano numerose famiglie di emigrati in fuga dagli orrori dell’occupazione. La vigilanza poliziesca, probabilmente allentata lungo i valichi del cosiddetto fronte occidentale del 1940, consente al veterano di Spagna un cauto ritorno, tale da poter vivere con discrezione in paese, pronto a rendersi latitante in caso di pericolo. Sembra che Bernardo Nello sia riuscito a rimaner alla macchia a pochissima distanza dalla casa paterna anche più tardi, nei 20 mesi della Resistenza e della presenza partigiana in valle. È molto probabile (su un piano meramente ipotetico, nutrito molti anni dopo da poche e prudentissime allusioni) che fosse lui il Nello di borgata Rossi di Sampeyre, il prezioso collaboratore che nei mesi della Resistenza è ausiliario partigiano della formazione 2. Divisione Alpina Giustizia e Libertà di Val Varaita, comandata da Italo Berardengo (Gianaldo) che tra settembre e ottobre del ’44 operó nell’area Nunsiera-Piansunèt lungo il versante orografico destro della media Val Varacho. Sopravvissuto alla guerra, Bernardo Nello torna ad emigrare in Francia nel corso del 1952 e da allora se ne perdono definitivamente le sue tracce.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata aa aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio del Comune di Sampeyre (poche e sintetiche notizie), Inchiesta del prof. Sergio Ottonelli, Borgata Rossi inferiore di Sampeyre, inverno 2000-01, Archivio Istituto Storico Regionale “Parri” – Bologna