Negri Italico di Luigi e Chincich Maria, nato il 17 settembre 1890 a Pula/Pola (Croazia). Imbianchino, comunista. Qualche anno prima dello scoppio della prima guerra mondiale, la famiglia si trasferisce da Pola a Trieste. Attivo nel primo dopoguerra con le organizzazioni comuniste clandestine, nel 1927 è condannato a cinque anni di confino, che sconta a Lampedusa. Liberato nel 1932 rientra in Istria. Nel febbraio del 1935 espatria clandestinamente, imbarcandosi su un piroscafo olandese, portandosi dapprima in Francia e poi a Barcellona, dove frequenta ambienti di sinistra. Al momento della rivolta militare si trova in una prigione di Barcellona, accusato di furto. Pur riconosciuto innocente dall’accusa, viene trattenuto perché privo di documenti. Liberato dai miliziani che sconfiggono a Barcellona i militari, decide di schierarsi con la repubblica, arruolandosi nella milizia antifascista. Nel 1937 per la polizia italiana risulta arruolato nelle formazioni antifranchiste, reparto imprecisato. Rientrato in seguito in Francia nel 1939, è internato ad Argelès, Gurs e poi Saint Quintin. Arruolato nelle compagnie di lavoro straniere, viene portato a lavorare alla frontiera con il Belgio alla costruzione di fortificazioni militari. Nel luglio 1940, dopo l'invasione tedesca della Francia, riesce a fuggire portandosi in Belgio a Bruxelles dove, vista la situazione, decide di chiedere al Consolato i documenti necessari al rimpatrio. Tradotto in Italia nel 1941, vine arrestato al Brennero e portato a Trieste, dove viene condannato a quattro anni di reclusione. Nel dopoguerra si stabilisce a Trieste.