Mutti Edgardo Francesco di Emilio e Gentile Santina, nato a Sarezzano (Alessandria) il 14 maggio del 1896, comunista. Elettricista, nato in una famiglia contadina, é poi operaio metallurgico nell’emigrazione. Chiamato a prestare il servizio militare negli anni della 1. Guerra Mondiale (1914-18), inizia a combattere come soldato di fanteria fino a guadagnarsi sul campo i gradi di sergente. Nel 1921 é tra i fondatori del Pcd’I (Partito comunista d’Italia) nell’alessandrino e già nel 1922 de-ve lasciare il paese natio per sfuggire alle persecuzioni fasciste. L’anno successivo, siamo nel 1923, è costretto ad espatriare in Uruguay. Antifascista attivo anche nella emigrazione, per qualche tempo vive da pendolare tra Uruguay e Argentina. Successivamente, dopo aver trovato lavoro stabile in una grande Oficina de Ferrocarril (Officine Ferroviarie) decide di stabilirsi definitivamente a Nord del Rio de la Plata, in Uruguay per vivere a Montevideo, nel quartiere prevalentemente italiano e piemontese di Peñarol (fondato alla fine del 1800 da emigranti provenienti in prevalenza dal Pinerolese). Il regime fascista e la sua polizia politica lo iscrivono nella Rubrica di frontiera per il provvedimento dell’arresto, ma ben presto verrà inserito anche nel Bollettino delle ricerche – Supplemento sovversivi. Militante comunista sul posto di lavoro e sul territorio è nominato segretario di zona attivo nel Soccorso Rosso Internazionale, ma anche nel lavoro organizzativo del Partito. Dall’Uruguay parte per l’Europa nel giugno del 1937, diretto nella Spagna repubblicana. Sbarcato a Le Havre, raggiunge Parigi per poi partire volontario per la Spagna. Dopo un breve periodo trascorso in addestramento alla base delle Brigate Internazionali di Albacete (Murcia), principale sede logistico–organizzativa e dei comandi, viene arruolato in un reparto della 12. Brigata Internazionale Garibaldi. Il 19 luglio del 1937, nel corso del suo primo combattimento, viene ferito seriamente nella battaglia di Brunete, nella fase declinante dei combattimenti lungo il corso del Guadarrama. Ricoverato a lungo in un ospedale della Brigate Internazionali, terminata la convalescenza fa ritorno alla Brigata nel novembre del 1937. In questa fase della guerra in cui sta aumentando in modo esponenziale l’afflusso dei volontari spagnoli nelle unità delle Brigate Internazionali, le capacità e la non comune esperienza politica di Mutti, unite alla perfetta conoscenza della lingua castigliana, ne suggeriscono la nomina a commissario politico di Compagnia. Dopo aver riportato una seconda, invalidante ferita in combattimento nel corso del 1938 (molto pro-babilmente in Aragona tra marzo ed aprile, nel corso dei durissimi combattimenti per cercar di circoscrivere la violentissima offensiva fascista, o durante la successiva drammatica ritirata dal settore di Caspe), ha termine la esperienza di combattente di Edgardo Mutti. Dopo una lunga licenza di convalescenza in Francia, parzialmente trascorsa a casa di un nipote, Andrea Caprara a Commentry-aux-Marlières (Allier), rientra in Spagna. Non è più abile per il fronte, ma viene adibito a servizi ausiliari prima nella clinica delle Brigate Internazionali di Denia (Levante), poi in una base operativa delle Brigate Internazionali. A fine ottobre del 1938, dopo il ritiro dei volontari internazionali dai fronti, la loro smobilitazione e la despedida, Mutti vivacchia nell’ inattività del campo di smobilitazione di Torelló, almeno fino al 21 gennaio 1939. Passato in Francia all’inizio di febbraio del 1939, al momento della retirada, il 24 aprile viene internato nel Campo di Argelès-sur-Mer (Pirenei Orientali). Rinchiuso con un gruppo di altri mutilati e invalidi, tutti veterani di Spagna, rimane in attesa di un visto di ingresso per l’Unione Sovietica, ma nel frattempo le autorità transalpine gli concedono l’autorizzazione per ritornare a Montevideo. Non sappiamo altro su Mutti negli anni della guerra e nel primo dopoguerra, se non che riprende il suo impegno politico e l’attività di Partito. Muore cinquantacinquenne a Montevideo, il 16 giugno del 1951.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Istituto Storico Regionale “Parri”-Bologna, ACS/CPC-Roma (busta 3472, fascicolo 134829), Archives BDIC – Nanterre (MFM 88/…, Brigades Internationales)