Motta Adamastore di Temistocle e Munenti Angela. nasce a Montichiari (Brescia) il 19 agosto del 1900. È segnalato come comunista. Il 31 gennaio del 1918 si trasferisce con tutta la famiglia a Brescia. Inviato in zona di guerra il 25 marzo del 1918 col 79. Reggimento fanteria, è congedato il 19 gennaio del 1922. Ricercato dalla polizia, nel 1930 passa la frontiera e si reca in Belgio per ragioni di lavoro. Successivamente è in Svizzera soggiornando a Lugano, Losanna, Ginevra e Basilea dove si impiega saltuariamente come falegname. Nel 1932 è segnalato a Zurigo: qui, in occasione della celebrazione del 1° maggio, con un'altra decina di esuli italiani partecipa ad una manifesta zione antifascista. Successivamente è fermato con un gruppo di suoi correligionari perché sospettato di aver collocato il 6 ottobre un ordigno incendiario nella sede del Consolato generale italiano, provocando un principio di incendi. Ma è prosciolto dall'accusa. Ciò, però, non è sufficiente ad evitargli l'espulsione, Accompagnato a Basilea. giunge a Parigi, ma le autorità francesi gli impongono di lasciare il Paese entro marzo del 1934. per infrazione della legge sul vagabondaggio. Iscritto nella rubrica di frontiera. una nota informativa lo dà come rimpatriato e diretto a Montichiari. senza mai giungervi; un ' altra. invece, nutre dei dubbi sul fatto che il Nostro abbia lasciato la capitale francese piuttosto che spingersi verso la frontiera svizzera per riparare in un altro Paese. Quello che è certo è che, nell’agosto del 1936, è tra i primi a raggiungere la Spagna; fa parte della centuria Gastone Sozzi con la quale combatte a Pelahustàn, Cenicientos e Chapinerìa. Poi, una volta sciolta l'unità, è inquadrato nel Battaglione Garibaldi e, in seguito, lo ritroveremo nella seconda compagnia del 20 Battaglione della nuova XII Brigata internazionale. Nel frattempo. nel dicembre del 1937 è segnalato in Francia. Le ragioni del suo allontanamento dal fronte, non sono chiare: si è parlato di una licenza ma anche di una possibile diserzione Viene però, dato nuovamente nella Penisola iberica, tanto che è ferito durante la battaglia dell'Ebro. Col ritiro delle Brigate internazionali, verso la fine di gennaio del 1939, chiede di partire per il Messico. Fallito il tentativo, solo due mesi dopo il suo nome compare in una lista di volontari rientrati nell'Esagono e trattenuti nel campo di Argelés-sur-Mer. Qui si aggrega al gruppo Libertà o morte, che raccoglie gli ex combattenti non comunisti. Arruolatosi in una Compagni di Lavoro Straniera (CTE), viene fatto prigioniero dai tedeschi a Dunkerque, per essere quindi imprigionato in Germania nello Stalag XII D di Trier e successivamente deportato il 25 gennaio 1941 a Mauthausen, matricola 4882. Trasferino a Gusen, matricola 9969 dove sarà impiccato il 4 agosto del 1941.

Annotazioni: Scheda biografica redatta da Roberto Cucchini per il volume I soldati della buona ventura: militanti antifascisti bresciani nella guerra civile spagnola (1936-1939) 2. ed. riveduta e aggiornata. - Rudiano (Bs): GAM, 2011 [ISBN] 978-88-89044-56-8 sulla base delle seguenti fonti: ACS, Mi, DGPS, cpc, b. 3443. fasc. 1 12055; ACS. Mi. DGPS. pacco n. 34; AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, cit., p. 323: A. Lopez (a cura). La centuria Sozzi, cit., p. 19; D. Morelli„ Antifascisti bresciani nel Casellario politico centrale, cit., n. 25, 1994, ad nomen; A.a.V. v., Antifascisti nel Casellario politico centrale, n. 13, cit., p. 185; Archivio AICVAS, Milano. scheda ad nomen.