Frausin Rizieri di Valentino e Parussini Maria, nato il 29 dicembre 1906 a Monfalcone (Gorizia). Saldatore. Subito dopo la guerra mondiale è assunto come saldatore ai cantieri di Monfalcone. Simpatizzante comunista espatria clandestinamente nella primavera 1937 assieme all’amico Giovanni Marussi, per raggiungere la Spagna. Solo un negoziante di Monfalcone, presso il quale fanno rifornimenti di generi per il viaggio, conosce le loro intenzioni. Raggiunta Milano in serata, passano la notte dormendo in un giardino. Il giorno dopo si portano a Torino e da qui a Torre Pelice, al confine con la Francia. Durante l’attraversamento clandestino dopo aver girovagato sui monti, si perdono, fino a quando intirizziti e stremati, correndo il rischio di venire individuati dalle guardie di confine, incontrano casualmente un gruppo di contrabbandieri che mostrano loro la strada per la Francia. Qui i due prendono contatto con il Partito Comunista francese ed indirizzati a Grenoble. Di qui attraverso il centro di Perpignano passano in Spagna attraverso i Pirenei giungendo nell'agosto 1937. Frausin è assegnato al 2, battaglione della brigata Garibaldi. Partecipa alle operazioni militari a Saragozza e Fuentes del Ebro che ricorda così:” Marciavamo verso il fronte e ad un tratto è arrivata l’aviazione franchista, che si è messa a bombardare più avanti. Ci siamo buttati al riparo in piccole buche che potevano contenere due persone, eravamo almeno in tre. La roccia si sgretolava sotto il bombardamento." Dopo la disastrosa ritirata in Aragona da Caspe all’Ebro nella primavera del 1938, nel marzo dello stesso anno rientra in Francia e vive clandestino a Parigi, prima da una sorella e poi aiutato da compagni. Nel 1941 tramite la compaesana Gisella Fontanot, dirigente della resistenza in Francia, entra in contatto con le formazioni partigiane delle FFI. Partecipa alla lotta contro i nazisti a Parigi, alle dipendenze di "Richard", lo sloveno-tedesco Riccardo Rohregger, lavorando in prevalenza nel deposito clandestino di armi. Quando il gruppo viene arrestati, riesce fortunosamente a salvarsi. Nel dopoguerra si ferma per molti anni in Francia, lavorando come saldatore in varie zone del nord e proseguendo l'attività politica nel Partito Comunista francese. Nel 1972, pensionato, rientra in Italia e si stabilisce a Ronchi dei Legionari. L’11 aprile 1984 concede una intervista sulle sue sperienze in Spagna.