Balestri Renato da Ugo, sindaco di Crespina, ed Ernesta Donati. nato a Crespina (Pisa) il 27 febbraio 1906. Di professione sarto per uomo. Ha frequentato le scuole elementari e la prima classe dell'istituto tecnico in patria, poi ha seguito i corsi politici della scuola realizzata a Parigi dal Partito Comunista d'ltalia, a cui è iscritto dal 1921. Espatriato dopo l'avvento del fascismo: emigrato in Tunisia nel 1922, nel 1924 risiede a Parigi dove sposa Lina Marchi al municipio di Pavillons-sous-Bois (Seine, Seine-Saint-Denis). La coppia si stabilisce al numero 7 di Rue des Buissons à Montreuil-sous-Bois. Molto attivo politicamente, è membro della Gioventù comunista italiana, delegato della CGT al congresso del Profintern del 1930, Segretario regionale dei Gruppi di lingua della regione parigina, membro del Comitato regionale Paris-est del PCF, dal novembre 1935 quadro politico del PCd'l per l'emigrazione (responsabile poi del reclutamento per la Spagna). Nel marzo 1937 partecipa al congresso di fondazione dell'Unione Popolare Italiana a Lione (Rodano) e viene eletto vicesegretario dell'associazione. Iscritto in Rubrica di frontiera. Arrivato in Spagna il 26 gennaio o febbraio 1938 (secondo altre fonti già nell'ottobre 1937), è assegnato al Battaglione d'istruzione della XII Brigata Garibaldi a Quintanar de la Repubblica come commissario politico. Inviato al fronte il primo aprile 1938, è responsabile del Servizio di Investigazione Militare per alcuni giorni; poi membro del Comitato di Partito della Brigata. ln seguito, Commissario politico del 20 Battaglione e, nell'ottobre/novembre 1938, membro del Comitato di Partito dell'ospedale di Santa Coloma di Farnes. È al fronte dal mese di aprile al settembre e prende parte come soldato di linea all'offensiva sull'Ebro, dove rimane ferito il 9 settembre 1938. Rimpatriato in Francia alla fine del 1938, diviene giornalista fisso de “La Voce degli Italiani”, il settimanale dell'UPI. Molto vicino al segretario Romano Cocchi, membro dell'ufficio politico del Partito Comunista d'Italia, contribuì a divulgare le iniziative dell'organizzazione e a far conoscere Cocchi, che diviene molto popolare tra gli immigrati italiani. La Voce utilizza i temi del Fronte Popolare per "pane, pace e libertà", riecheggiando le battaglie della XII Brigata Garibaldi e la vittoria della Battaglia di Guadalajara del marzo 1937 sulle truppe inviate da Mussolini. La firma del patto tedesco-sovietico il 23 agosto 1939 rompe l'unità di comunisti, socialisti, membri della Lega dei Diritti dell'Uomo, veterani, ecc. all'interno della dirigenza dell'UPI. Dopo l’occupazione della Francia Balestri partecipa alla Resistenza nella rete Klébler ad Agen. Nel novembre 1943, la polizia tedesca arresta Balestri a causa delle sue attività passate. Il 17 gennaio 1944 si trova a Compiègne su un convoglio diretto a Buchenwald (Germania) e, all'arrivo il 19 gennaio, viene immediatamente inviato al campo di Dora. Assegnato al Kommando Harzugen, situato a pochi chilometri da Dora, lavora in una fabbrica di armi sotterranea. I deportati di questo Kommando sono evacuati a Bergen-Belsen e il campo è liberato dalle truppe britanniche il 15 aprile 1945. Il prigioniero numero 41178 René Balestri sopravvive al calvario. Tornato alla sua professione di sarto, René Balestri e sua moglie Ernesta divennero cittadini francesi per decreto il 20 luglio 1947. Secondo le autorità francesi "mantenne un prudente riserbo politico". Nel 1963 risulta residente a Parigi. Il 24 aprile 1966, in occasione del 21° anniversario della liberazione dell'Italia avvenuta il 25 aprile 1945, partecipa a una riunione presso la salle des fêtes di Pantin (Seine-Saint-Denis) e aderisce al Comité d'union pour le respect de la dignité des italiens émigrés en France, con sede a Saint-Denis. Muore a Marsiglia (Bouches-du-Rhône) il 3 dicembre 1986.