Balduini Duilio di Lorenzo e De Giovanni Angela, nato il 2 febbraio 1880 a Pietrasanta (Lucca). Falegname, anarchico, socialista. Attivo politicamente fin dai primi anni del Novecento, trasferitosi ad Arcola nello spezzino è consigliere comunale e svolge un'importante azione politica durante i moti anticlericali nati dopo la fucilazione dell'educatore catalano Francisco Ferrer. Svolgendo anche attività politica e sindacale a Sarzana e La Spezia. Nel maggio 1910 è incriminato ingiustamente, insieme a Emilio Morachioli e Guido Passalacqua, con l’accusa di aver incendiato il santuario della Madonna di Arcola, ma poi è prosciolto per insufficienza di prove. Trasferitosi per motivi di lavoro a Livorno alla fine del 1910 dove lavora presso i Cantieri Orlando l'anno successivo viene licenziato per motivi di lavoro e in conseguenza di ciò rientra ad Arcola, dov’è sorvegliato. Allo scoppio della Prima guerra mondiale viene inizialmente esonerato in quanto operaio militarizzato, ma la Prefettura di Lucca ne chiede l’arruolamento e l’invio in zona di guerra in quanto sovversivo avendo partecipato in prima fila nelle manifestazioni antimilitariste. Nell’ottobre del 1917, nonostante l'età, viene richiamato sotto le armi e destinato al 2, Reggimento Artiglieria di fortezza, poi nel novembre trasferito al 16. Reggimento Artiglieria da montagna. Alla prima occasione diserta e si rifugia in Svizzera e poi in Germania. Nei giorni del movimento spartachista, a gennaio 1919, si trova a Berlino e si batte sulle barricate di Berlino contro i soldati di Noske e di Scheidemann, accanto agli spartachisti e a Francesco Misiano, Oreste Abbate, Luzinano Zingg, Mario Accomasso, Dario Fieramonti e Ciriaco Arrigoni, partecipando alle azioni di protesta e occupazione di punti strategici della città. Arrestato dalla polizia tedesca viene successivamente condannato a 8 mesi di carcere. Tradotto in Italia, ai primi di febbraio 1920, svolge attività sindacale a La Spezia dove è segretario della sezione metallurgica, ma non frequenta la Camera del Lavoro. Nel 1923 si trasferisce in Austria a Vienna con regolare passaporto per motivi di lavoro, dove continua la sua attività politica sotto il nome di Duilio Foscari e conosce la sua compagna Rosa Winkler. Successivamente si porta in Francia a Seyne-sur-Mer Nizza (Var), nel 1926 si sposta a Tolone (Var), nel novembre è a Montecarlo e nel marzo 1927 è a Nizza. Nel paese transalpino entra nella corrente massimalista dei socialisti italiani e per questo suo impegno è continuamente sorvegliato e iscritto in Rubrica di Frontiera. Incluso nelle liste dei sovversivi attentatori nel 1933. Nel 1934 sposa la compagna Rosa Winckler. Espulso dalla Francia per motivi politici nel giugno del 1936 raggiunge Barcellona con Rosa Winckler, anche lei fervente antifascista. Al momento dell'insurrezione militare combatte con le milizie operaie nella difesa della città e partecipa all'occupazione dell'Hotel Falcòn sulle Ramblas, di proprietà del fascista italiano Francesco Durio, che diventerà il quartier generale del POUM. A Barcellona è il rappresentante ufficiale del Partito Socialista massimalista e giunge al fronte il 19 agosto 1936 unendosi alle milizie del POUM a Luciñena sul fronte di Saragozza. Combattente nella Colonna Lenin aggregato all’esecutivo del POUM. In licenza a Barcellona nel dicembre 1936, poi nuovamente nel maggio 1937 quando sostituisce il segretario del Partito massimalista italiano nella funzione di rappresentante presso il Comitato Centrale del POUM di Barcellona che si oppone ai comunisti ed ai moderati. Durante le giornate di Barcellona che contrappongono dal 3 al 7 maggio 1937 il governo autonomo catalano (Generalitat) agli anarchici alleati del POUM (Partido Obrero de Unificaciòn Marxista), partito comunista dissidente vicino ai trotskisti, durante i quali verrà assassinato da agenti dei servizi sovietici Camillo Berneri, si schiera contro i comunisti stalinisti ed è fra gli arrestati. Secondo altre fonti evita l’arresto, ma deve comunque nascondersi. In ogni caso attraversa camuffato i Pirenei e rientra in Francia, stabilendosi a Sartrouville, dove conduce vita semiclandestina, essendo ancora minacciato dal decreto di espulsione che lo aveva costretto a fuggirne nel 1936. Nonostante le persecuzioni e gli arresti, allo scoppio del secondo conflitto mondiale partecipa alla Resistenza francese nel gruppo “Libérer et fédérer” insieme agli anarchici Alfredo Bonsignori e Gusmano Mariani. Nel secondo dopoguerra rientra in Italia e muore a La Spezia nel 1967.

Annotazioni: Scheda biografica integrata con informazioni raccolte nel Dizionario biografico online degli anarchici italiani https://www.bfscollezionidigitali.org/collezioni/6-dizionario-biografico-online-degli-anarchici-italiani