Monari Guido di Medardo e Carloni Anna, nato il 26 settembre 1894, Sala Bolognese (Bologna). Agricoltore, imbianchino, comunista. Partecipa alla I guerra mondiale. Trasferitosi a Bologna il 7 aprile 1922, svolge in questa città attività politica antifascista. Si sposa nel 1917 con Veglia Zaccarelli, nata il 13 marzo 1896, nella sua città natale, e il 22 ottobre 1918 nasce il figlio Renato. Antifascista, emigra in Francia nel 1926, ma inizialmente gli viene negato l'ingresso. Tuttavia ottiene un permesso di soggiorno in Francia sulla base di un'autorizzazione temporanea. La famiglia Monari vive dal 1932 al numero 61 di rue de la Fraternité, a Montreuil-sous-Bois (Seine, Seine-Saint-Denis), dove Monari prosegue la sua attività antifascista. Parte per la Spagna alla fine del 1936 ed il 7 gennaio dell'anno successivo si arruola nella compagnia italiana del Battaglione Dimitrov nella XV Brigats Internazionale. Combatte sulla Guadarrama e sul Jarama. Ricoverato per malattia polmonare è inviato in Francia alla fine di agosto del 1937 e ricoverato in sanatorio. Dimesso riprende la sua attività di imbianchino. Nel 1941, mentre lavora per in una casa a Neuilly-sur-Seine (Seine, Hauts-de-Seine), ha un gravissimo incidente sul lavoro, quando un liquido corrosivo gli schizza in entrambi gli occhi, ustionandoli. Il consigliere Karl Boemelburg, SS-Sturmbannführer che comanda il SIPO e la Gestapo in territorio francese, chiede alla Direzione dell'Intelligence di redigere un elenco di veterani in Spagna. Guido Monari figura nell'elenco stilato il 19 settembre 1941 dalla 3. sezione dei Servizi Segreti. Il 24 dicembre 1941 si svolge una grande operazione repressiva nel dipartimento della Senna: Guido Monari è arrestato e la sua casa è perquisita, ma la polizia francese non trova nulla di sospetto. Viene portato nella caserma di Tourelles, nel XX arrondissement di Parigi (Senna), dove le sue cattive condizioni fisiche richiedono cure, anche per un aggravamento della sua tubercolosi. La moglie, Alice Mochel, scrive al Prefetto della Senna il 17 marzo 1942, dicendo che Guido Monari ha appena "subito l'asportazione di un occhio" all'Hôpital Tenon e che avrebbe "ricevuto in seguito cure speciali". Chiede che venga riportato nella casa di famiglia: "Non si è mai occupato di politica, né in Francia né altrove, quindi non è mai stato membro di alcun partito. Lavorava serenamente e noi vivevamo felici". Il medico del centro di Tourelles indica che la perdita dell'occhio destro è imminente. A ciò fa eco l'inchiesta dei Renseignements Généraux dell'agosto 1942, che conclude come segue: "Vista la gravità delle sue condizioni, sembra difficile accettare che Monari possa attualmente essere coinvolto in attività sovversive e si potrebbe prendere in considerazione il suo rilascio, a condizione che chieda il rimpatrio immediato". Il capo del centro di Tourelles riceve l'ordine di rilasciare Guido Monari. Il 19 gennaio 1943 Munari muore di tubercolosi a Parigi.