Minotto Girolamo di Giovanni e Cocco Genoveffa, nato il 27 agosto 1893 a Fonte (Treviso). Muratore, antifascista. Durante la prima guerra mondiale presta servizio nella 4. Compagnia Sanità. Emigrato nel 1921 in Brasile con regolare passaporto, si stabilisce a San Paolo. Nel 1924 si trasferisce in Argentina a Buenos Aires rimanendovi fino al gennaio 1937. Dopo quella data raggiunge Parigi e poi la Spagna dove lavora come muratore alla base delle Brigate di Albacete e poi fa parte della di una batteria antiaerea franco-belga comandata da ufficiali francesi. Dopo la smobilitazione dei volontari stranieri, decisa dal governo spagnolo nel settembre 1938, nel febbraio 1939 ripara in Francia e viene internato ad nei campi di Argelès-sur-Mer, poi Gurs e infine Vernet. Nel marzo 1941 la sorella Angelina, domiciliata a Castelfranco, scrive al Ministero sollecitando il suo rimpatrio. Il 15 aprile 1941 scrive dal campo di concentramento del Vernet una lettera al fratello Ernesto e alla cognata Rosa Gina Paveris – residenti a Torino, corso Belgio, 83 – in cui lamenta la condizione in cui si trova e ringrazia il fratello dei suoi tentativi per farlo rimpatriare. Il 9 maggio Minotto ottiene l’autorizzazione al rientro e il 13 maggio viene tradotto insieme ad altri connazionali alla frontiera italiana di Mentone, dove viene arrestato a seguito della sua iscrizione nel Bollettino del Ricerche e nella Rubrica di Frontiera. Il 17 maggio è portato in carcere a Treviso e interrogato. Ammette di essere stato in Spagna ma per motivazioni economiche, essendo disoccupato e senza mezzi di sussistenza. Deferito alla Commissione Provinciale il 17 luglio 1941 è assegnato a 5 anni di confino a Ventotene. Il fratello Ernesto scrive al Duce chiedendo un atto di clemenza («un disgraziato che si è smarrito», «una creatura che ha sbagliato ma non è malvagia», che «per un complesso di dolorose circostanze è stato travolto da una bufera che ha sconvolto quella che era la sua calma e laboriosa esistenza di buon italiano»), che non viene concesso. Viene liberato alla caduta del fascismo nell’agosto 1943. Muore a Crespano del Grappa (Treviso) il 15 gennaio 1966.

Annotazioni: Scheda biografica integrata con informazioni raccolte da Francesca Pierobon per il volume Scegliersi la parte. Antifascisti trevigiani volontari nella guerra civile spagnola (1936-1939) , Il Poligrafo 2022.