Bagnasacco, Giuseppe di Antonio e Ramella Caterina, nato il 16 febbraio 1905 a Pollone (Biella), muratore. Frequenta le scuole elementari. Emigra in Francia nel novembre del 1930 (1926 secondo altre fonti), recandosi dapprima a Parigi poi in varie altre località, stabilendosi infine, nel 1933, a Bordeaux, dove nel 1935 si iscrive al Partito Comunista francese ed al sindacato CGT. Segnalato da un informatore come possibile attentatore alla vita di Mussolini, nell'ottobre del 1936 viene schedato nel Casellario politico centrale ed iscritto nella Rubrica di frontiera il 9 gennaio 1937, affinché in caso di rimpatrio, fosse perquisito e sorvegliato. Il 5 dicembre del 1936 raggiunge la Spagna per arruolarsi. Inquadrato nel battaglione Garibaldi e successivamente nella 2. compagnia del 2. battaglione della brigata omonima, combatte a Guadalajara, dove viene ferito una prima volta, Morata de Tajuña, Huesca e Brunete, dove viene di nuovo ferito da una pallottola esplosiva alla gamba destra. Ricoverato in ospedale per tre mesi, una volta guarito, lavora come muratore all’interno degli ospedali di Albacete e in quelli di Benicàssim e Murcia. Viene quindi destinato al servizio di censura postale ad Albacete, base delle brigate internazionali, e successivamente, quando questa si trasferisce, a Barcellona. Il 19 marzo 1937 è iscritto alla Rubrica di Frontiera per il provvedimento di arresto. A seguito del ritiro dei volontari internazionali, deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938, rientra in Francia nel febbraio 1939 ed è internato nei campi di concentramento di Argelès-sur-Mer, Gurs e Vernet d'Ariège, per complessivi 20 mesi. Rimpatriato dalla Commissione di Armistizio con la Francia (CIAF), il 30 marzo 1941 è arrestato alla frontiera di Mentone e tradotto nel carcere di Vercelli. Deferito alla Commissione Provinciale, il 5 giugno, è assegnato a cinque anni di confino per la sua partecipazione alla guerra civile spagnola. Inviato a Ventotene (Latina), viene liberato a seguito della caduta del fascismo il 21 agosto 1943. Rientrato al paese d'origine, svolge attività politica nel Partito Comunista Italiano e partecipa alla Resistenza nelle formazioni della 2. Brigata Garibaldi. Il 19 dicembre 1948 sposa Schiapparelli Lia. Muore il 10 novembre 1978 a Biella.

Annotazioni: Biografia redatta dall’ Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli sulla base delle seguenti fonti consultate: Acs, Cpc, fascicolo personale; Acs, Confinati politici, fascicolo personale; Acs, Ps aggr, cat. K1b-45; Apci, I comunisti italiani nella guerra di Spagna, b. 7, vari elenchi; Anello Poma, Antifascisti piemontesi e valdostani nella Guerra di Spagna. Torino, Centro Studi Piero Gobetti /AICVAS; Alvaro Lopez Quaderno Aicvas n. 7. Citato anche in: I comunisti biellesi nella lotta contro il fascismo (cit. con nome errato); Alvaro Lopez Quaderno Aicvas n. 2; 60 anni di vita della Federazione biellese e valsesiana del Pci.