Ferrari Quirino nasce a Albareto di Ziano (Piacenza) il 15 ottobre 1898 in una famiglia contadina e di orientamento socialista. Emigra clandestinamente nel 1922 per ragioni politiche qualche dopo qualche anno anche la moglie Maria Bergonzi, residente a Vicomarino, chiede di raggiungerlo in Francia. Si stabiliscono inizialmente a Ivry S/Seeine in Rue Verelott 26, dove Ferrari fa il falegname-ebanista. E’ tenuto vigilato dalla polizia segreta fascista che nel 1927 stila un rapporto su di lui per il ministero dell’Interno, in cui lo bolla come “socialista antimilitarista”. All'inizio degli anni ’30 il controllo si intensifica e ora viene definito un anarchico «dedito ad attiva propaganda antifascista», pertanto tutte le sue mosse sul territorio sono seguite attentamente, anche se per qualche periodo se ne perdono le tracce. Nel 1934 è nella zona della Savoia e nel luglio de stesso anno, secondo un’informativa di un confidente dell'Ovra, partecipa a Puteaux ad un incontro una quarantina di libertari italiani del Comitato anarchico per le vittime politiche d'Italia. Sono presenti anche Guido Schiaffonati di Ziano, Emilio Canzi di Piacenza e Antonio Cieri. Quest'ultimo, originario dell’Abruzzo e coetaneo di Ferrari stato ufficiale degli Arditi durante la prima guerra mondiale e insignito di una decorazione. Nel dopoguerra è con anarchici e combatte con Guido Picelli guidando la Parma antifascista nelle barricate dell'agosto 1922, contro l'attacco delle squadre fasciste di Italo Balbo. Espatria poi in Francia nel 1925. Alla fine del 1934 Ferrari è nella regione parigina e viene sorvegliato periodicamente finchè nel 1936, riesce a far perdere le sue tracce. La moglie, La moglie, interrogata in merito, sostiene che il marito è andato in per ragioni di lavoro, Risulta invece polizia fascista che si sia arruolato nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri, aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI, formata dai primi antifascisti accorsi a combattere in difesa della Repubblica spagnola contro la sollevazione militare di Franco. Nell'agosto 1938 il ministero dell'Interno dirama un mandato di cattura per Ferrari in quanto, secondo le informative ricevute, appartiene alle organizzazioni antifasciste di Barcellona, dove ha svolto il ruolo di commissario. Rimane ferito a un piede e resta per qualche tempo ricoverato all' ospedale di Barcellona. Inserito in Italia nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera per il provvedimento di arresto. Rientra in Francia il 2 febbraio 1939 e viene internato nei campi di Argelés-sur-Mer, St. Cyprien e Gurs. Quando inizia la seconda guerra mondiale entra a far parte, al pari di altri italiani, di una compagnia di lavoro dell'esercito francese. Nessuna ulteriore notizia.

Annotazioni: Scheda biografica tratta dal volume : Los italianos : antifascisti nella guerra civile spagnola / Franco Sprega, Ivano Tagliaferri ; presentazione di Gianluigi Boiardi. - Due Santi di Marino : Infinito, 2007. - 144 p. : ill., ritr. ; 21 cm.. - (Isaggi ; 8). - [ISBN] 978-88-89602-13-3.