Gasparini Mario di Odoardo e Mantovani Adelina, nato l’1 maggio 1895 a Soliera (Modena). Muratore, comunista. Noto come “Straz”, è socialista nell’immediato dopoguerra, per poi aderire al Partito comunista nel 1921, fondando la sezione comunista del suo paese natale. Con l’avvento dello squadrismo e poi del regime fascista la sua visibilità ed il suo impegno lo rendono oggetto di continui attacchi, venendo dapprima perseguitato e poi percosso dagli squadristi locali. Organizzatore e dirigente comunista locale, è costretto ad espatriare clandestinamente in Francia nell'autunno del 1930. Attivo a Grenoble, viene iscritto nella Rubrica di frontiera ed al Bollettino delle ricerche per il provvedimento dell’arresto. Anche a Grenoble continua l’attività politica quale membro del Comitato fronte unico, partecipando alle riunioni della Lidu e rimanendo in contatto con la madrepatria, coordinandovi visite di funzionari. L’11 settembre 1931 viene colpito da mandato di cattura del Tribunale speciale in contumacia «…per aver costituito il partito comunista, avervi appartenuto e per aver svolto propaganda». Il 3 gennaio 1937 parte per la Spagna dove è arruolato nella compagnia italiana del Battaglione Dimitrov (XV Brigata Internazionale). Nel maggio seguente viene aggregato al reparto lavoratori della base di Albacete dove rimane fino al novembre 1938. Rimpatriato in Francia, per le condizioni di salute in cui versa la famiglia (moglie e due bambini piccoli), riprende l’attività politica e partecipa in seguito alla Resistenza. Ritorna in Italia dopo la guerra, nel 1951, stabilendosi a Carpi, dove continua fare politica. Muore il 26 agosto 1972.