Fanciulli Giovanni, di Nunzio e Annunziata Olivari, nato il 18 gennaio 1905 a Porto Santo Stefano (Grosseto). Marinaio, anarchico. Iscrittosi il 28 febbraio 1928 nel Registro Matricole del Compartimento marittimo di Livorno, lavora come mozzo. In seguito mostra simpatie per le organizzazioni sovversive, senza però aderirvi, fino a quando nel 1927 ottiene il nulla osta della Questura di Grosseto per l'imbarco sulle navi dirette all'estero. Nel giugno 1929 si imbarca a Civitavecchia sul piroscafo "José Callao" che da Civitavecchia è diretto a Nantes (Loire Atlantique). In 5 novembre 1929 sbarca in un porto belga stabilendosi a Couillet in Vallonia nel comune di Charleroi, sotto il falso nome di Giovanni Francinelli. Di statura bassa, corporatura robusta, colorito bruno pallido, capelli castani e fronte alta, nel dicembre del ’29 abita a Montigny–sur–Sambre sempre in Belgio e aderisce alla “Jeunesse comuniste de Belgique” (rayon 5, cellula 13). Partecipa a tutte le riunioni del partito e, insieme all’anarchico di Suvereto Impero Rossi con il quale ha stretto una forte amicizia, ed è attivo propagandista e distributore del giornale comunista "Il Riscatto". Le autorità belghe riferiscono:” “I suddetti due stranieri devono essere considerati come molto pericolosi e indesiderabili nel Belgio”. Arrestato a Charleroi il 6 aprile 1930 per aver disturbato la cerimonia della consegna della bandiera agli ex-combattenti italiani, prende parte ad un’assemblea antifascista a Gilly. Il 1° maggio viene notato con Impero Rossi a distribuire “Il Riscatto”, “Le jeune esploitè” e l’ ”Almanacco antifascista”. Il 10 maggio è colpito da provvedimento di espulsione dal Belgio e ed è costretto a introdursi illegalmente nel Lussemburgo, da dove passa in Francia. Il 5 dicembre viene sorpreso in un caffè di Pavillons–sous–Bois (Seine-Saint-Denis), dove è in corso una riunione antifascista, e gli viene intimato di lasciare immediatamente la Francia, perché privo di documenti. Dalla fine del ’30 al ’36 il Fanciulli risiede a Pacaron-St. André, presso Marsiglia, e si mostra politicamente attivo. Segnalato per attività comunista a Marsiglia (Bouche-du-Rhône), dove subisce varie condanne; è espulso nel 1932 per attività comunista, ma rimane clandestinamente in Francia. In Italia il primo febbraio del 1935 la Questura di Grosseto chiede la sua iscrizione in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto. A questo punto vi sono diverse versioni. Secondo i documenti dell’AICVAS (Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna), nel 1937 raggiunge la Spagna (evento non riportato in CPC), è arruolato nelle formazioni antifranchiste in Spagna e figura nell'elenco dei caduti antifascisti italiani in Spagna trasmesso dalla Commissione Interministeriale per la formulazione dell'atto di morte. Secondo queste informazioni sarebbe caduto in combattimento (o fucilato dai franchisti) in data imprecisata. Al contrario il Consolato fascista di Marsiglia riferisce il 18 giugno del ’38 che il nostro risiede ancora a Pacaron-St. André, dove continua a svolgere attività antifascista, tanto che nel ’39 la Prefettura di Grosseto chiede la conferma della sua iscrizione nella «Rubrica di frontiera» per la misura di arresto. In Francia anche dopo la seconda guerra mondiale secondo questa versione muore a Marsiglia il 30 agosto 1975, dato confermato dall’anagrafe di Porto Santo Stefano.

Annotazioni: Si ringrazia per il contributo Radio Maremma Rossa. La Scheda biografica include anche notizie raccolate da Ilaria Cansella e Francesco Cecchetti per la banca dati ISGREC sui volontari antifascisti toscani in guerra di Spagna: http://gestionale.isgrec.it/sito_spagna/ita/all_ita_details.asp?offset=120&id=2504 (URL consultata il 6 maggio 2021)