Matta Michele di Giovanni Battista e di Baietto Teresa, Nato a Lèimia/Lemie (Val di Viù, provincia di Torino) il 2 luglio del 1911, agli alpeggi della Val d’Uárda/Vallone di Ovarda, comunista. Di professione contadino, nell’emigrazione é sterratore e successivamente carpentiere. Espatria clandestinamente in Francia a 14 anni, il 7 luglio del 1925 con il compaesano Modesto Davy. Come Davy si stabilisce e lavora a Homécourt (Meurthe-et-Moselle), in zona mineraria nel bacino di Briey. L’ espatrio clandestino ne determina l’iscrizione in Rubrica di Frontiera per l’arresto. Quasi 9 anni dopo come attesta un documento prefettizio vive ancora nella cittadina lorenese, dov’ é sposato con la cittadina elvetica Marie Sajori. Dal 1934 è iscritto al PCF (Parti Communiste Français) ed é attivo nel Soccorso Rosso Internazionale e nella sezione agitazione e propaganda (agit-prop). Malgrado i tentativi di dissuasione operati dai familiari residenti in Francia (specie il fratello maggiore Andrea che, dopo la separazione coniugale di Michele lo ospita per qualche tempo a Parigi, ma non ne condivide l’orientamento comunista), Matta decide di andare volontario nella Spagna repubblicana e lascia la Francia partendo dalla stazione ferroviaria di Nancy il 10 ottobre del 1936, con altri 4 volontari italiani. Otto giorni dopo é ad Albacete (Murcia), sede di comandi, commissariato e principale base logistico-organizzativa delle Brigate Internazionali, nelle cui vicinanze si vanno addestrandole unità destinate a costituire il Battaglione italiano Garibaldi. Partecipa con ogni probabilità a tutto il ciclo di combattimenti per la difesa di Madrid, dal temerario attacco al monastero fortificato sul Cerro de los Angeles a Casa de Campo, fino alle battaglie del Jarama e di Guadalajara (7-22 febbraio e 8-23 marzo del 1937). A maggio fa parte della 12. Bri-gata Internazionale Garibaldi, nella Compagnia mitraglieri del 2. Battaglione. In Italia intanto il regime gli assegna anche l’iscrizione nel Bollettino dei ricercati - Supplemento sovversivi (schedina n°0558/37). Trasferito alla Compagnia di Stato Maggiore della Brigata, poi alla Compagnia antiaerea, viene nominato delegato politico di sezione nel corso dell’offensiva repubblicana di Belchite (Aragon) nell’estate del 1937. Manchiamo di altre informazioni sul suo percorso spagnolo, successive all’ autunno del 1937: si sa soltanto che ne esce nel tardo autunno del 1938, dopo la sconfitta nella battaglia dell’Ebro, il ritiro dei volontari internazionali dai fronti e la loro smobilitazione. Tornato a Homécourt (dove non é nota la sua appartenenza alle Brigate Internazionali), può riprendere il lavoro in miniera ma perdiamo le sue tracce dopo il 1940 negli anni della 2. Guerra Mondiale e dell’occupazione nazista. Sopravvissuto al conflitto, divorzia dalla moglie svizzera (che gli aveva dato un figlio e da cui viveva da tempo separato) e si sposa una seconda volta. Il 23 gennaio 1961 lascia Homécourt con la seconda moglie e si stabilisce nel vicino comune di Olley (Meurthe-et-Moselle) dove prende residenza stabile nel 1963. Deceduto a Olley il 2 maggio del 1983.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana edita nel volume Sul fronte di Gandesa, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio AICVAS – Milano , Archivo (ex) Nacional Miliar – Avila (Spagna), Armario 005, Legajo 276, Carpeta 007, ACS/CPC – Roma (busta 3153, fascicolo 126785), Archives BDIC – Nanterre (MFM 880/37, Brigades Internationales, Fonds 545/ 472), Archivi dei comuni di Lemie, Homécourt e Olley