Matonti Filippo Francesco Giuseppe di Mario, nato il 14 marzo 1908 a Magliano Vetere (Salerno). Aviatore, aderente a Giustizie e Libertà. Iscritto al Partito Nazionale Fascista fino al 1927. A vent’anni consegue il brevetto di pilota civile e presta servizio militare presso la Regia aeronautica in un reparto di ricognizione marittima, dove consegue il 4 agosto 1928 il brevetto di pilota militare di idrovolanti e il 4 settembre 1930 quello per il trasporto passeggeri. Raggiunto il grado di tenente, nel 1931 a seguito di un provvedimento disciplinare da lui ritenuto ingiusto, lascia l’aviazione col grado di sottotenente pilota con oltre mille ore di volo e abilitazione al pilotaggio di una dozzina di aerei diversi. All'inizio del 1932, con mille ore di volo, lascia l’aviazione ed essendo privo di passaporto, emigra clandestinamente in Francia con l’aiuto della LIDU (Lega Internazionale per i Diritti dell’Uomo), stabilendosi a Parigi in Rue Saint Foy 16. Trova lavoro come autista-fattorino per la consegna di generi alimentari. Inizialmente non svolge attività politica attiva, poi nel 1935, a seguito dei contattai con numerosi antifascisti italiani, tra cui Camillo Berneri, matura sentimenti antifascisti e, abbandona la casa che divideva con la compagna francese, facendo perdere le sue tracce. Entrato in contatto con Carlo Rosselli e il movimento di Giustizia e Libertà tramite Bonacina e Zeffirino Bianchi, Matonti allo scoppio della guerra in Spagna si presenta la centro di reclutamento du Rue Pasteur diretto dallo scrittore Andrè Malraux. Viene ingaggiato dal governo repubblicano, tramite il suo ambasciatore Avaro de Albornoz, come pilota per tre mesi con un premio d’ingaggio di 5000 franchi, uno stipendio di 3000 franchi al mese ed una assicurazione sulla vita di 200.000 franchi che intesta in parti uguali alla sua compagna, Germaine Pezzet, al figlioletto Mauro ed alla sorella Angelina, residente a Capizzo di Magliano. Parte dalla Gare du Nord alle 22.10 del 6 agosto 1936 con un passaporto spagnolo intestato a Felipe Matillo Puig, ingegnere. Lo accompagnano altri sette piloti guidati dall’anarchico francese Jean Guinet. Giunti a Tolosa il 7, raggiungono l’aeroporto dove li attendono tre aerei Potez destinati alla squadriglia "España" organizzata dallo scrittore francese Andrè Malraux. Arrivato a Madrid Matonti entra a far parte della squadriglia España e riceve l’incarico di fare la spola fra Tolosa e gli aeroporti repubblicani per trasferirvi nuovi apparecchi e le armi che la Repubblica spagnola riesce ad acquistare. Scaduti i tre mesi di contratto rientra a Parigi, dopo aver sorvolato per undici volte la frontiera pirenaica e riprende il lavoro di rappresentante. La polizia italiana lo inserisce il 12 gennaio 1937 nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera per l’arresto. Il 6 marzo 1937 il Ministero dell’Aeronautica comunica in una nota segreta che Matonti è stato sottoposto a consiglio disciplinare e sospeso dal grado. Rientrato a Parigi scopre che la moglie è gravemente ammalata di tisi e viene ricoverata in un sanatorio. Matonti intreccia una relazione con la portinaia dello stabile in cui vive in Rue Martinet 14 e successivamente con la socialista Filomena Fabriani. Nel 1943 risiede ancora in Francia, a Nimes, dove lavora come rappresentante di conserve alimentari, come si evince da una lettera spedita alla sorella Angelina e non manifesta alcuna intenzione di tornare in Italia. Filippo Matonti, successivamente tornerà a vivere nel suo paese natale e non racconterà a nessuno le sue vicende in Spagna.