Mascii Giuseppe di Gioacchino e Valdisseri Ottavia, nato il 22 marzo 1897 a Pistoia. Decoratore, anarchico individualista. Abbandonato dal padre e cresciuto dalla madre, frequenta solo le scuole elementari ma sviluppa da autodidatta una notevole cultura. Lavora fin da giovane come verniciatore e pittore decorativo. Viene segnalato per la prima volta alla polizia nel giugno 1912 per essersi abbonato al giornale antimilitarista "Rompete le righe" di Genova. Pur essendo considerato "non pericoloso", da quel momento è tenuto sotto controllo dalla polizia. Chiamato alle armi, diserta e l’ 8 aprile 1918 è condannato a sei anni e sei mesi di carcere dal Tribunale di guerra di Milano. Dopo un anno in manicomio, beneficia dell'amnistia nittiana del 1919. Torna a frequentare i compagni di fede, e in special modo Virgilio Gozzoli, prima di trasferirsi, il 31 marzo 1924 a Mirandola (Modena) dove prosegue la sua attività politica. Quindi il 20 settembre 1931 parte per la Francia, con un passaporto rilasciato per la visita all’Esposizione Coloniale Internazionale e si stabilisce a Bezons (sobborgo di Parigi, Val d'Oise). Compagno di Olga Spaggiari, da cui ha due figli, è iscritto in Rubrica di Frontiera e nel Bollettino delle ricerche. In Francia si riunisce con molti compagni di esilio, tra cui Virgilio Gozzoli, Angelo Damonti, Clodoveo Bonora, Marcello Bianconi e Ferrucio Gori, e partecipa a diverse attività dell'esilio. Il 26 giugno 1936, insieme a Umberto Marzocchi, Italo Ragni, Lorenzo Gamba e Angiolo Bruschi, tra gli altri, partecipa a un incontro a favore del diritto d'asilo. Il 7 marzo 1936 partecipa a un incontro organizzato da “Giustizia e libertà” a Parigi, insieme a Angelo Diotallevi, Rodolfo Gunscher, Aldo Garosci, Alberto Cianca e altri. Nel luglio del 1936 si arruola in Spagna nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli aggregata alla Colonna Ascaso della CNT e combatte a Monte Pelato, ma nell'ottobre dello stesso anno si ammala gravemente e viene ricoverato nel sanatorio Tibidabo a Lerida per una pleurite. nel gennaio del 1937 viene inviato in Francia a Parigi per le cure. Il 15 febbraio 1937 partecipa a un incontro antifascista nella sede della Lega Italiana per i Diritti dell'Uomo (LIDU) con Carlo Rosselli, Francesco Fortini "Cavallini" e Victor Basch. Il primo marzo 1938 scrive a Enzo Fantozzi del Servicio de Investigación extranjera di Port Bou per tornare in Spagna, ma gli avvenimenti di Barcellona del maggio 1937 che contrappongono il governo autonomo catalano agli anarchici spalleggiati dal POUM (Partido Obrro de Unificaciòn Marxista, lo fanno desistere dal proposito. Il 28 agosto 1938 Mascii non manca alla commemorazione della battaglia di Monte Pelato, che è tenuta a Parigi dal giellista Aldo Garosci, alias “Magrini”. L’anno seguente rischia di essere cacciato dalla Francia, ma la LIDU interviene a suo favore, evitando l’espulsione. Nel 1942 continua ad abitare a Bezons, e a professare le idee libertarie. Nel 1948 emigra in Venezuela ma rientra in Francia dopo aver contratto una tubercolosi polmonare. Membro del Groupe des amis d'E. Armand* - partecipa alla traduzione italiana della sua opera “Initiation individualiste anarchiste”, con prefazione di Ugo Fedeli, e mantiene con lui un'importante corrispondenza fino alla sua morte, avvenuta nel 1962 - e del Groupe des Amis de Han Ryner*, per il quale tradusse “Crépuscule d'Elisée Reclus”, negli anni Cinquanta collabora ai numeri unici pubblicati a Livorno da Renzo Izzi e dal gruppo Senza Limiti, oltre che alla rivista L'Unique di E. Armand. Negli anni Sessanta collabora con diversi articoli e studi a “L'Adunata dei Refrattari” (New York) e a L'Internazionale (Ancona) e con numerose traduzioni di testi di E. Armand, Sébastien Faure, Reclus, Han Ryner, Victor Méric e altri. Ha firmato la maggior parte dei suoi articoli e delle sue traduzioni Joseph Mascii e Beppe del Cenciao. Ha collaborato anche alla rivista Volontà dal 1960 al 1968. Contrario al patto associativo adottato dalla Federazione Anarchica Italiana nel 1965, difende una concezione "antiorganizzativa e assolutamente antiautoritaria" dell'anarchismo. Muore a Bezons l'11 settembre 1973 e dona il suo corpo alla medicina. Il fondo Mascii è conservato dalla Biblioteca Borghi di Castelbolognese.

Annotazioni: Scheda biografica che include notizie raccolte da Ilaria Cansella e Francesco Cecchetti per la banca dati ISGREC sui volontari antifascisti toscani in guerra di Spagna: http://gestionale.isgrec.it/sito_spagna/ita/all_ita_details.asp?offset=240&id=2614 (URL consultata il 7 maggio 2021)