Romele Umberto di Giovanni e Tognola Candida, nasce a Pisogne (Brescia) il 10 settembre del 1903. Meccanico, comunista. Emigra in Francia nel maggio 1929, e risiede a Gennevilliers (Seine) al numero 22 rue des Petites-Murailles. Lavora presso Poliet et Chausson a La Grande Paroisse (Seine-et-Marne), poi presso gli Établissements Behin a Gennevilliers. È tra i primi volontari a recarsi in Spagna: il 12 agosto del 1936 risulta arruolato nella Milizia popolare che combatte in difesa di Irùn. Durante gli scontri, è ferito da una pallottola che lo colpisce vicino al cuore. Trasportato d'urgenza a Bordeaux (Francia), dopo la guarigione, verso la fine di aprile del 1937, ritorna al fronte per essere inquadrato nella terza compagnia del 2. Battaglione della XII Brigata internazionale. Partecipa alla difesa di Madrid e alle battaglie di Guadalajara, Brunete, Zalamea e Caspe, Umberto Romele è promosso sergente. Ferito 16 giugno del 1937da schegge nella parte bassa della schiena, è ricoverato in ospedale, ma non tutte le schegge, secondo il figlio Rolland possono essere rimosse. Il 28 agosto 1938 è rimpatriato su un treno sanitario da Cerbère (Pyrénées-Orientales). Rientrato dall’Esagono si stabilisce nuovamente a Gennevilliers. Schedato come brigatista con decisione ministeriale del 7 novembre 1938, Umberto Romele riceve l'ordine di lasciare il dipartimento della Senna e viene assegnato all'Allier, dove lavora per Dunlop a Montluçon. Nel settembre 1939, quando viene dichiarata la guerra, si arruola nell'esercito francese a Moulins, ma non viene richiamato. All'indomani della dichiarazione di guerra di Mussolini alla Francia, il 10 giugno 1940, i gendarmi di Montluçon gli confiscano la carta d'identità e lo internano nel campo di Saint-Jodard (Loira). Rilasciato un mese dopo, sfida il divieto e si reca alla Préfecture de Police di Parigi per ottenere una carta d'identità. Respinto, non potendo lavorare per mancanza di documenti e temendo l'arresto per la sua partecipazione alla guerra repubblicana spagnola, il 25 settembre 1940 firma un contratto per lavorare in Germania. Rimane a Monaco di Baviera per un anno, dove lavora come operaio, per poi tornare in licenza e lasciare la regione parigina. Le autorità tedesche del lavoro lo ricercano, lui si nasconde nella regione di La-Ferté-Saint-Aubin (Loir-et-Cher) e a volte torna per brevissimo tempo a Gennevilliers per vedere Emma, la sua futura moglie. Lavora nelle fattorie per mantenersi fino alla Liberazione. Secondo i servizi segreti: "Avrebbe reso servizi alla Resistenza" in un non ben definito "gruppo Garibaldi"'. formazione che dovrebbe far parte del Fronte di liberazione nazionale. Dopo la Liberazione, si presenta alla caserma di Reuilly (12° arrondissement), si arruola il 17 settembre 1944, viene incorporato nel 14° Groupement de Pionniers Étrangers, viene inviato a Montargis (Loiret), poi a Bordeaux (Gironda). Smobilitato l'11 settembre 1945, ottiene la ricevuta della carta d'identità dalla Préfecture de Police. Lavora ad Argenteuil presso la fabbrica di pattini Tomasi, poi a Bouzinac. Il 3 agosto 1946, Romele sposa Emma Fazion, vedova di Benianino Carrara, un italiano nato in Brasile e morto di infarto nel 1938. Ha tre figli: Lucien, di vent'anni, Maurice, di sedici, Pierre, di dodici, e Rolland, figlio di Umberto, di tre. La famiglia vive in una casa al numero 101 di rue des Chevrins a Gennevilliers. Emma muore nel 1985. Umberto Romele, malato è stato ricoverato all'ospedale di Le Vésinet, dove muore a Saint Jean-Saint Germain nella Loira il primo giugno 1987, e viene sepolto nel cimitero di Gennevilliers.