Del Papa Romualdo di Ugo, nato il 5 ottobre 1913 a Carrara. Cavatore, anarchico. Figlio dell’anarchico e sindacalista Ugo Del Papa, ancora adolescente frequenta il circolo giovanile anarchico Bruno Filippi di Carrara, attivo nell'immediato primo dopoguerra. Nel luglio 1921 emigra in Francia stabilendosi a Brignoles (Var), poi ne 1927 si sposta a Tolone (Var), dove convive con la francese Henriette Zallendier da cui ha tre figli. In Italia viene iscritto in Rubrica di Frontiera per l’attività antifascista all’estero. Rimane in contatto con un gran numero di anarchici e fuoriusciti italiani - tra cui Camillo Berneri, Gino Bibbi e Ugo Boccardi - e partecipa attivamente alla lotta contro il fascismo. Secondo un rapporto di sicurezza nazionale, avrebbe, «accompagnato da tre dei suoi compagni, aggredito e ferito a colpi di pistola la notte del 24-25 gennaio 1922, dei doganieri di guardia ad un treno merci» (relazione del 13 dicembre 1939). Il 19 agosto 1924 è condannato a Tolone a 25 franchi di multa per «violenze e aggressioni». Nel 1935 è a La Seyne, dove vive nel quartiere Mouissèques, sotto la costante minaccia di espulsione. Allo scoppio della guerra in Spagna si arruola nell'ottobre 1936 nella Colonna “Durruti”, ma ammalatosi rientra in Francia nel gennaio 1938 (secondo altra fonte nel giugno 1937. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruola nell’esercito francese dal 1939 al 1940. All’inizio del 1941 gli viene ritirata la carta di identità e viene espulso in quanto pericoloso per l’ordine pubblico. Arrestato a Tolone il 15 maggio 1941 è detenuto nel forte di Santa Caterina dove è oggetto, il 13 novembre 1939, di una proposta di espulsione. In un rapporto del capo della sicurezza viene così descritto: «Intelligente, leader degli anarchici di La Seyne, partigiano dei mezzi violenti, Del Papa è molto conosciuto nel milieux estremista. Molto pericoloso, ha partecipato alle riunioni del partito comunista, ma sembra che attualmente provi solo disprezzo per questa tendenza». Poi internato a Vernet (Sezione A, delitti comuni, baracca 10 ed in seguito 8, matricola 8029). Da qui accetta il rimpatrio e viene estradato in Italia. Arrestato al confine di mentone il 17 settembre 1941, viene deferito alla Commissione Provinciale che lo assegna al confino per 5 anni a Ventotene. Nel maggio 1943 il confino gli viene commutato in ammonizione e quindi rientra a Carrara. All’indomani dell’8 settembre nella città apuana gli anarchici sono fra i primi ad iniziare la resistenza al nazifascismo. Alla notizia che i tedeschi stanno disarmando i soldati italiani, gli anarchici, con alla testa Del Papa, si recano alla caserma Dogali per invitare gli italiani a non farsi disarmare e a incitarli ad unirsi agli antifascisti nella lotta per la liberazione dal nazifascismo. Nelle settimane che seguono partecipa a riunioni di varie forze antifasciste che costituirono un comitato di salute pubblica, il quale diviene in seguito il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), nel quale gli anarchici furono inizialmente rappresentati da Renato Viti, Ugo Mazzucchelli e Romualdo Del Papa. Molti partigiani anarchici, che sono egemonici nella regione apuana, sono in disaccordo sulla partecipazione al CLN. Del Papa partecipa anche ad azioni sul campo, come quella che lo vede, insieme a Renato Macchiarini e Venturelli Perissimo, paracadutato nei pressi di Altopascio (Lucca) in una missione di collegamento. Solo Del Papa riesce a salvarsi (Perissimo perde la vita e Macchiarini, fatto prigioniero, viene deportato in Germania, dove muore) e rientra a Carrara per proseguire la lotta. All’indomani della liberazione di Carrara, nell’aprile 1945, partecipa, assieme agli anarchici Onofrio Lodovici ed Ismaele Macchiarini, alla giunta del governo provvisorio della città, mentre del consiglio municipale ne facevano parte, tra gli altri, i compagni Renato e Adolfo Viti ed Orlando Bolgioni. Fra il 15 e il 19 settembre 1945, proprio a Carrara, viene organizzato il congresso nazionale per la costituzione della FAI. Del Papa muore a Carrara il 20 dicembre 1965. È stato poi il direttore responsabile dell’organo della FCL di Carrara “Il ‘94”. E’ stato anche il direttore responsabile del periodico carrarese “L’Araldo”. In seguito sostiene una lunga controversia con Ugo Mazzucchelli riguardante le loro rispettive concezioni dell’anarchismo. Muore a Carrara il 20 dicembre 1965.