Marino Guglielmo di Giuseppe e Lorefice Maria, nato il 4 maggio 1903 a Scicli (Ragusa). Meccanico. Imbarcato sul piroscafo mercantile “Amalfi”, diserta nel porto di Dieppe in Francia nel 1930, Nell’aprile del 1934 è a Villemomble (Seine), dove vive in una situazione di miserie e disoccupazione continua. In una sua lettera al padre del 7 aprile 1934, accenna ad una “campagna contro gli stranieri fatta dai gruppi fascisti francesi, che aspettano di poter andare al poter per mandarci via tutti…fanno quello che possono contro di noi. Difficoltà di darci lavoro, difficoltà con le carte, ecc. Ora in questi giorni hanno diminuito il sussidio per i disoccupati stranieri”. Nella stessa lettera manifesta con sarcasmo il suo sdegno per i risultati delle elezioni plebiscitarie in Italia: “ Se a Scicli avete votato tutti SI vuol dire che state tutti bene e la miseria è una menzogna, o allora avete votato SI per paura che è piuttosto quello che credo”. In maggio sin aggiunge il timore che il governo francese stabilisca per legge un tetto massimo del numero degli stranieri che è possibile assumere e inoltre la possibilità che venga abolito del tutto il sussidio di disoccupazione. Cinque anni dopo è nuovamente a Scicli per un breve periodo, poi riparte definitivamente per la Francia. Allo scoppio della guerra civile in Spagna, Marino entra certamente in Spagna nei primi mesi di guerra e fa parte della compagnia italiana del Battaglione Dimitrov della XV Brigata Internazionale. Caduto il 12 febbraio 1937 a Morata de Tajuña, le autorità italiane continueranno a considerarlo tra i dispersi fino al 1941,