Marinelli Esino di Geniale e Leporoni Ersilia, nato l'8 giugno 1912 a Genga (Ancona). Comunista. Di professione operaio. Nel 1924, a dodici anni emigra con il padre in Francia per motivi di lavoro. lasciando a San Vittore di Genga il resto della famiglia. ln Francia si stabilisce presso una zia materna a Longlaville (Meurthe-et-Moselle), dove inizia a militare nei partiti sovversivi e la polizia politica lo scheda come comunista. Nel 1928 il padre ritorna in Italia a Genga, dove morirà il 10 marzo 1937, pochi giorni prima del figlio, ma Esino resta con la zia in Francia. Lavora come operaio alle officine di Mont St. Martin (deviatore di treni). Allo scoppio della guerra civile è tra i primi a partire allo scoppio della guerra in Spagna, nell'ottobre 1936 è arruolato nella 2. compagnia del Battaglione Garibaldi. Era giunto in Spagna insieme ad altri ottocento volontari, tra i quali il marchigiano Armando Schiavi, imbarcati su un piroscafo spagnolo in partenza da Marsiglia. ln Spagna combatte a Cerro Rojo. Casa de Campo, Pozuelo. Boadilla, Mirabueno, Majadahonda, Arganda. Ha il grado di sergente. Un mese prima della morte la madre gli scrive una lettera che Esino non riceverà perché sequestrata dalla censura fascista. Il 14 (o il 17) marzo 1937 è gravemente ferito sul fronte di Guadalajara nei dintorni di Brihuega e del Palacio de Ibarra. Qualcuno dei suoi compagni descrive sulla barella dopo il ferimento, come vestito in giubba kaki e maglione nero e ferito alle gambe e all’addome. Dopo una prima medicazione da parte dell’italiano Vasco Geminelli al posto di soccorso di Torija, viene trasportato all'ospedale di Guadalajara, dove muore il 21 marzo 1937. La sua salma viene tumulata nel cimitero della città nel Patio 4, classe 4, fila 8, numero 167, corpo 20. Gli verrà concessa dall’esercito Repubblicano la medaglia al valore alla memoria con la seguente motivazione: "colpito sul fronte di Guadalajara mentre con le bombe tentava di danneggiare i tank nemici". Il 7 agosto 1937 il giornale della Brigata Garibaldi "Il Garibaldino", pubblica nel numero 7 la notizia del riconoscimento concesso al caduto. Per uno strano scherzo del destino, sul medesimo fronte di Guadalajara in quei giorni di trova il cugino Diviso Marinelli, arruolato nelle Frecce Nere del Corpo Truppe Volontarie inviate da Mussolini. E’ quindi probabile che i due Marinelli combattono uno contro l’altro tra i giorni 11 e 14 marzo 1936. Dopo la II guerra mondiale le circostanze della morte di Esino Marinelli, saranno attestate da Federico Gentilucci, volontario di Fabriano nella 2. Compagnia del Battaglione Garibaldi, al fine di ottenere una pensione per la madre del caduto. Nel 1999 i suoi resti vengono traslati a Saragozza e presumibilmente tumulato nel Sacrario che ricorda i caduti italiani di ambo le parti, anche se manca conferma documentale.

Annotazioni: La Asociaciòn Historica Frente de Guadalajara ritine che Marinelli sia stato deceduto in Ospedale il 13 marzo ed inumato il 14. Scheda biografica che include informazioni di Roberto Lucioli per il volume Gli antifascisti marchigiani nella guerra di Spagna (1936-1939) [Ancona]: ANPI Marche/Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, stampa 1992 sulla base delle seguenti fonti: Comune di Genga; Casellario Politico Centrale; Archivio di Stato di Ancona, Fondo Questura Fascicoli Personali Sovversivi anni 1900-1943; A. Lopez. Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39 Aicvas, Roma 1982, p.15; A. Lopez, Il Battaglione Garibaldi Aicvas. Roma 1990., p.34; Anpi, La Resistenza nell\\\'anconitano Roma 1963, p.63; G. Calandrone, La Spagna brucia Editori Riuniti. Roma 1974, pp. 108,429