Marinangeli Nunzio, nato il 17 febbraio 1893 a Rocca di Cambio (L'Aquila). Aiuto cuoco, socialista. Entrato molto giovane nel Partito socialista, è esponente attivo dell'antifascismo. Dopo la guerra mondiale alla quale partecipa, anche se abbandona il fronte, si impegna affinchè l’associazione di ex-combattenti si avvicini al socialismo. Il 25 maggio 1919 a Offida (Ascoli Piceno), arringa ad un centinaio di militari del 17. Reggimento Fanteria inneggiando alla Russia bolscevica ed alla repubblica. Il 24 giugno 1923 viene arrestato a Pietrasanta perché trovato in possesso di lettere di raccomandazione per la sezione di Marsiglia scritte da alcuni ex deputati socialisti. Nella sua attività antifascista si sposta in continuazione in Italia, fino a che è costretto a emigrare nel 1927 in Francia, dove nel 1927 è coinvolto in una rissa con un fascista a Nizza. Poi si sposta a Parigi, dove frequenta i circoli sovversivi e d una sera viene arrestato in una retata della polizia. Espulso dalla Francia si sposta in Belgio a Bruxelles e proseguendo la sua propaganda tra gli operai. Collabora anche con Mario Mariani alla fondazione del Partito Socialista Volontista, che si crea intorno al giornale “La Volontà”. Gli viene attribuito il passaggio non confermato dal Partito Socialista a quello Comunista e comunque collabora con il Soccorso Rosso, diffonde il ” Nuovo Avanti! ” e simpatizza per la Concentrazione Antifascista. Ha relazioni con Buozzi, Labriola, Cianca e con i comunisti. Espulso dal Belgio nel 1934, torna a Parigi dove fa riferimento alla Concentrazione Antifascista. Allo scoppio della guerra in Spagna decide di partire dopo un comizio di Pietro Nenni che invita i volontari ad accorrere in difesa della Repubblica spagnola. Parte con un passaporto spagnolo che gli fornisce Nenni. Giunto a Barcellona si unisce ai miliziani nella batteria Carlo Marx sul fronte di Tardienta (Huesca). Ritorna in Francia nel 1937 e conosce quella che sarà la sua compagna, la dattilografa Jeanette Girardet. Da allora riduce la sua attività politica, pur continuando a manifestare sentimenti antifascisti. Nel dopoguerra torna in Abruzzo, militando nel PSI, da dove esce con la scissione del PSIUP, per rientrare nel PSI allo scioglimento del medesimo. Attivo esponente dell’ANPIIA dell’Aquila, muore nel 1970.