Marconi Guglielmo di Luigi e Guglielmi Lucia, nato il 18 settembre 1903 a Pedaso (Ascoli Piceno). Impiegato ferroviere (ex), bracciante, autista, comunista. Dal 26 dicembre 1903 vive e studia a Rimini. Nel 1921 vince un concorso per impiegato ferroviere che lo porta diversi mesi fuori Rimini. Nel febbraio 1922 è condannato per la prima volta per uno scontro a Rimini contro le squadre fasciste. Ardito del Popolo, aderisce alle organizzazioni di comunisti clandestine. Nel maggio del 1923 viene licenziato per ragioni politiche dalle ferrovie, e il 1° aprile è arrestato per «cospirazione contro lo Stato» con altri 97 compagni, per quattordici mesi. Tornato in libertà è il 1° luglio 1924 per intervenuta amnistia, riprende la sua attività è politica ma all’inizio del 1925 va a Roma, dove la polizia apre un fascicolo a suo nome nel CPC. Rientrato a Rimini a giugno, è costretto ad espatriare. Il 25 giugno parte per la Francia, a Homecourt con contratto di lavoro in acciaieria. In agosto è già è segnalato a Esch-sur-Alzette in Lussemburgo, ma da dicembre è costretto a nascondersi dalla polizia lussemburghese. Il 1 luglio un decreto di espulsione lo costringe e ripartire: torna in Francia, a Knutange (Moselle). Il 6 ottobre 1926 sposa Isola Fabbrini. A seguito di un’aggressione contro un fascista, cui partecipa nel settembre 1928, viene espulso anche dalla Francia. All'inizio del 1929 è in Belgio, a Couillet, dove lavora nelle miniere di carbone. Ancora nel marzo 1930 è espulso per decreto dal Belgio e nel ’31 rientra con moglie e figlio (Ascanio) in Francia, vicino Parigi, a Fontenay-sous-Bois. Nell’aprile del 1933 è segnalato come autista presso la ditta Solpa di Homecourt. Ricercato anche dalla polizia francese, nell’ottobre del 1936 parte per la Spagna tra i primi volontari. Partecipa nell’ottobre alla costituzione delle Brigate Internazionali ad Albacete. Entra nella Batteria Gramsci col secondo gruppo di artiglieria di cui è commissario politico. Tra il dicembre del 1936 e il gennaio del 1937 partecipa all’assalto di Teruel (Aragona). Rientra in Francia nel secondo semestre del 1937 a disposizione del Centro Estero del partito comunista a Parigi. Rifiutatosi di arruolarsi con i francesi (nelle CTF), il 10 giugno del 1940, viene arrestato perchà‰ italiano e condotto nel campo di concentramento di Saint-Cyprien. Il 22 luglio viene liberato e lavora al forte di Charanton (Parigi) per i tedeschi e come interprete. Dal 21 aprile al 27 novembre 1941 è in Germania. Torna in Francia dove il 21 aprile 1942 è arrestato dalla Gestapo a Vincennes, su richiesta italiana di estradizione (dicembre 1941). Il 28 maggio 1942 è tradotto in Italia attraverso la Germania e consegnato sul Brennero il 9 giugno. Con ordinanza del 5 agosto la Commissione provinciale di Forlì lo condanna al confino di cinque anni a Ventotene. Il 22 agosto 1943 è liberato e ai primi di settembre rientra a Rimini. Partecipa con i vecchi compagni alla riorganizzazione del partito. Attraverso i GAP riminesi raggiunge i partigiani in montagna e arriva nella Brigata partigiana Garibaldi il 19 o 20 gennaio 1944, nome di battaglia Paolo. Dopo varie vicissitudini e battaglie e con la perdita di centinaia di compagni nei rastrellamenti nazisti, insieme a Ilario Tabarri (Pietro), fonda l’8° Brigata Garibaldi. Prende parte alla Battaglia di Biserno (12 aprile 1944). Membro del CLN, comanda la II zona partigiana. A settembre del 1944 con i suoi incontra gli americani arrivati a Rimini e partecipa alla liberazione progressiva di Cesena, Meldola, Predappio. A novembre anche Forlà è è liberata ma gli alleati impongono la resa dei reparti partigiani. Rientra a Rimini nei primi mesi del 1945, e riprende le attività è nel gruppo dirigente comunista. Diventa vicesindaco nel giugno ma verrà è sostituito per motivi di salute nell’agosto. Dirigente della Federazione Comunista riminese. Muore a Rimini il 1 giugno 1968. Con decreto del 18 agosto 1978, è insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Battaglia di Biserno (dal 12 aprile 1944 fino al 12 aprile 1944)
Annotazioni: La fonte biografica più importante - i due fascicoli del Casellario Politico Centrale su di lui per gli anni dal 1925 al 1943 - porta il 1900 come data di nascita. L\\\'informazione sulla professione di pittore risulta dalla fonte: L\\\' Italia al confino : le ordinanze di assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 ; pubblicazione patrocinata dall\\\'ANPPIA nazionale. V. [3] / Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini. - Milano : La pietra, 1983, p.946

Annotazioni: Impiegato ferroviere (ex), bracciante, autista, comunista. Dal 26 dicembre 1903 vive e studia a Rimini. Nel 1921 vince un concorso per impiegato ferroviere che lo porta diversi mesi fuori Rimini. Nel febbraio 1922 è condannato per la prima volta per uno scontro a Rimini contro le squadre fasciste. Ardito del Popolo, aderisce alle organizzazioni di comunisti clandestine. Nel maggio del 1923 viene licenziato per ragioni politiche dalle ferrovie, e il 1° aprile è arrestato per «cospirazione contro lo Stato» con altri 97 compagni, per quattordici mesi. Tornato in libertà  il 1° luglio 1924 per intervenuta amnistia, riprende la sua attività  politica ma all’inizio del 1925 va a Roma, dove la polizia apre un fascicolo a suo nome nel CPC. Rientrato a Rimini a giugno, è costretto ad espatriare. Il 25 giugno parte per la Francia, a Homecourt con contratto di lavoro in acciaieria. In agosto è già  segnalato a Esch-sur-Alzette in Lussemburgo, ma da dicembre è costretto a nascondersi dalla polizia lussemburghese. Il 1 luglio un decreto di espulsione lo costringe e ripartire: torna in Francia, a Knutange (Moselle). Il 6 ottobre 1926 sposa Isola Fabbrini di cui viene aperto un fascicolo al CPC (1931-1942; b.1910). A seguito di un’aggressione contro un fascista, cui partecipa nel settembre 1928, viene espulso anche dalla Francia. Va prima nella Saar tedesca (sotto la Società  delle Nazioni), poi all’inizio del 1929 in Belgio, a Couillet, dove lavora nelle miniere di carbone. Intanto con la moglie viene iscritto nella Rubrica di Frontiera e inserito nel marzo 1931 nel bollettino delle ricerche. Ancora nel marzo 1930 è espulso per decreto dal Belgio e nel ’31 rientra con moglie e figlio (Ascanio) in Francia, vicino Parigi, a Fontenay-sur-Bois. Nell’aprile del 1933 è segnalato come autista presso la ditta Solpa di Homecourt.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Ricercato anche dalla polizia francese, nell’ottobre del 1936 parte per la Spagna tra i primi volontari. Partecipa nell’ottobre alla costituzione delle Brigate Internazionali ad Albacete. Entra nella Batteria Gramsci col secondo gruppo di artiglieria di cui è commissario politico. Tra il dicembre del 1936 e il gennaio del 1937 partecipa all’assalto di Teruel (Aragona). Rientra in Francia nel secondo semestre del 1937 a disposizione del Centro Estero del partito comunista a Parigi. Alcuni documenti del 1938 lo attestano già  allora in Francia.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Rifiutatosi di arruolarsi con i francesi (CTF?), il 10 giugno del 1940, viene arrestato perché italiano e condotto nel campo di concentramento di Saint-Cyprien. Il 22 luglio viene liberato e lavoro al forte di Charanton (Parigi) per i tedeschi e come interprete. Dal 21 aprile al 27 novembre 1941 è in Germania a lavorare per la ditta AGO a Aschersleben (Berlino). Torna in Francia dove il 21 aprile 1942 è arrestato dalla Gestapo a Vincennes, su richiesta italiana di estradizione (dicembre 1941). Il 28 maggio 1942 è tradotto in Italia attraverso la Germania e consegnato sul Brennero il 9 giugno. Il 2 luglio è interrogato a Forlì. Il 5 agosto la Commissione provinciale lo condanna al confino di cinque anni a Ventotene. Il 22 agosto 1943 è liberato e ai primi di settembre rientra a Rimini. Partecipa con i vecchi compagni alla riorganizzazione del partito ma sta male per via di un incidente in mare a Ventotene e di situazioni difficili in famiglia (lascia la moglie e i figli). Attraverso i GAP riminesi raggiunge i partigiani in montagna e arriva nella Brigata partigiana Garibaldi il 19 o 20 gennaio 1944, nome di battaglia Paolo. Dopo varie vicissitudini e battaglie e con la perdita di centinaia di compagni nei rastrellamenti nazisti, insieme a Ilario Tabarri (Pietro), fonda l’8° Brigata Garibaldi. Prende parte alla Battaglia di Biserno (12 aprile 1944). Membro del CLN, comanda la II zona partigiana (delimitata dalla carrozzabile Forlì, Meldola, S.Sofia, S.Piero in Bagno, Mandrioli, Campigna, Muraglione, Tredozio, Forlì). A settembre del 1944 con i suoi incontra gli americani arrivati a Rimini e partecipa alla liberazione progressiva di Cesena, Meldola, Predappio. A novembre anche Forlì è liberata ma gli alleati impongono la resa dei reparti partigiani che sfilano smobilitati a Forlì alla fine di novembre. Rientra a Rimini nei primi mesi del 1945, e riprende le attività  nel gruppo dirigente comunista.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Diventa vicesindaco nel rimpasto della Giunta CLN del 30 giugno 1945 ma verrà  sostituito per motivi di salute nell’agosto. Il 7 marzo 1946 rientra in Giunta CLN come assessore alla polizia urbana e vi rimane fino alle elezioni. àˆ tra i dirigenti della Federazione Comunista riminese per il resto della sua vita. Muore a Rimini il 1 giugno 1968. Con decreto del 18 agosto 1978, è insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Revisore: Erica Grossi