Marci Stefano di Clemente e Rodoni Carolina, nato il 2 aprile 1910 a Landarenca nel Canton dei Grigioni (Svizzera). Muratore, comunista. Cresce a Biasca nel Canton Ticino dove apprende il mestiere del panettiere. A 17 anni entra in una stalla e ruba una capra che si mangia insieme ad un gruppo di amici, per cui è ricoverato per 5 mesi in una clinica psichiatrica. Lavora poi nel settore delle costruzioni iscrivendosi al Partito Socialista e poi a quello Comunista. Scoppiata la guerra in Spagna, a fine settembre 1936 parte per la Spagna con i compagni Miro Rodoni e Numa Rossi, Ad Albacete è arruolato nel Battaglione Garibaldi e con il reparto d’assalto “La Terribile”, combatte nei dintorni di Madrid. Viene ferito quattro volte, la prima nella Casa de Campo nel febbraio 1937, per cui trascorre complessivamente 11 mesi in ospedale e altri 11 mesi la fronte, combattendo oltre che a Madrid, a Guadalajara e sulla Sierra de Guadarrama. Aggregato poi nel 4. Gruppo dell’Artiglieria Internazionale sul fronte del Levante. Dopo il ritiro dei volontari internazionali, deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938, è avviato al campo di smobilitazione di Puebla Larga (Valencia). Da qui raggiunge per nave gli altri volontari italiani che si trovano nel campo di Torellò in Catalogna. Esce dalla Spagna nel febbraio 1939 al crollo del fronte catalano e viene internato nei campi di Argelès e Gurs. Evaso nel giugno 1939 riesce a rientrare in Svizzera dove lo aspetta una condanna in contumacia per la partecipazione alla guerra di Spagna di 5 mesi di carcere e cinque anni di privazione di diritti politici. Sembra però che abbia scontato solo tre giorni di carcere. Si stabilisce a Biasca. Muore a Olivone nel Canton Ticino il 5 maggio 1984.