Dardanelli Matteo Giuseppe di Matteo e di Anna Mondino, nato a Rocca dè Baldi (Cuneo) il 29 maggio del 1903, anarchico. Coadiuvante del padre nell’attività agricola familiare, sarà poi operaio nell’emigrazione. Nel 1928 é accusato di aver tentato un espatrio clandestino: sottoposto a giudizio in pretura, l’accusa non viene provata ed è assolto Entra in Francia legalmente nel 1929, con un passaporto rilasciatogli dalla Regia questura di Cuneo (destinazione non nota). Dopo una serie di rientri in Italia e di successivi ritorni oltralpe, finiti con il censimento del 1936 (al quale risulta aver preso parte), ritorna definitivamente in Francia. Questa volta passa clandestinamente il confine e viene di conseguenza iscritto in Rubrica di frontiera per il provvedimento dell’arresto Nell’estate dello stesso anno poco dopo la rivolta dei generali spagnoli e l’inizio della guerra civile, parte volontario per la Spagna repubblicana e si arruola nella Sezione Italiana guidata da Carlo Rosselli e Camillo Berneri incorporata in una grande unità anarco–sindacalista come la Colonna Ascaso della CNT-FAI. Dopo lo scontro iniziale di Monte Pelato il gruppo, formato prevalentemente da anarchici, da una quota di giellisti, qualche repubblicano e da una manciata di comunisti, é impegnato per diversi mesi in sterili scaramucce sul fronte di Huesca (Aragon), che sono all’origine a tante polemiche, ma non provocano rilevanti mutamenti territoriali. Sul piano politico invece, le divergenze d’opinione sul come condurre la guerra all’interno del cam-po anarchico ed il confronto tra la componente liberal – socialista e quella libertaria diventano tanto estenuanti quanto improduttive e lasciano strascichi ancor oggi irrisolti. Dardanelli è tentato di lasciare la Spagna, come tanti altri anarchici, dopo i tragici fatti di Barcellona del maggio del 1937, ma alla fine malgrado i dubbi e l’aborrita e incombente militarizzazione delle milizie, decide di rimanere per continuare a combattere nelle file della 27. División Ascaso, sempre ancorata ai fronti aragonesi fino al crollo delle difese repubblicane. Iscritto nel frattempo nel Bollettino delle Ricerche-Supplemento sovversivi (schedina n. 01-419, del 24 ottobre 1938), ritorna in Francia in circostanze non note (probabilmente nel corso della retirada) all’inizio di febbraio del 1939. Internato nel campo di Argelès-sur-Mer è ricordato in un documento poliziesco fra i componenti del collettivo anarchico “Libertà o Morte”, attivo nel campo. Anche questi ultimi elementi concorrono a confermare la ipotesi di un Dardanelli rimasto in Spagna fino alla fine delle ostilità sul fronte catalano. Lasciato il campo in circostanze non note (quasi certamente perché precettato in una Compagnie de Travailleurs Etrangers), al momento del collasso dell’esercito francese nel giugno del 1940 si trova nel Nord del paese. Il 12 giugno é segnalato in Belgio, a Bruxelles dove cerca di rifugiarsi nel caos determinato da quella disfatta. Ritornato nei dintorni di Parigi, mentre i i nazisti consolidano il controllo del territorio, si stabilisce con la sua compagna a Palinges (Saône-et-Loire). Alla morte della donna lascia Palinges (1969-70) e si trasferisce per un paio d’anni a Nizza presso un fratello. Nel 1971, già malfermo in salute, fa ritorno in Italia. Per qualche tempo vive a Rocca dè Baldi, per poi trasferirsi in una casa di riposo di Boves (Cuneo). Muore a Boves il 10 maggio del 1973.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata al aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas: il cognome Dardanello è errato),Archivio Istituto Storico Regionale “Parri” – Bologna (il cognome Dardanello è errato così come la localizzazione del paese natio, collocato chissà perché in provincia di Catania), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, Busta 1620), Archivio Comune di Rocca dè Baldi (CN), Archivio Famiglia Dardanelli