Dabalà Angelo di Vittorio e Marson Giuseppina, nato il 25 marzo 1907 a Venezia. Muratore, comunista. Emigrato in Francia nel 1930, si stabilisce a Villejuif nella zona Sud di Parigi. Simpatizzante della Gioventù Comunista partecipa alle riunioni di partito. Parte volontario per la Spagna l'1 settembre 1936 quando è arruolandosi nella centuria "Gastone Sozzi " e combattendo a Pelahustàn e Real Cenicientos. Pietro Cesare Pavanin lo ricorda come un giovane coraggioso e sempre di buon umore che quando udiva fischiare le pallottole nemiche vicino alla testa diceva "questa non è mia, questa non è nostra." Caduto il 18 ottobre 1936 a Chapinería. Nella lettera inviata alla sorella di Dabalà da Giorgio Jaksetich dal Comitato di Aiuto al popolo spagnolo, la morte di Angelo viene così descritta :" Fu in uno di quei combattimenti che gli italiani vennero sopraffatti dai un attacco dei mori di Franco. Angelo era alla mitragliatrice e restò al suo posto finchè una pallottola nemica lo uccise". Uno degli ultimi compagni a vederlo è Pietro Pavanin, che lo incontra appostato con il fucile fumante mentre si sta dirigendo al comando per ricevere ordini. La sua morte è citata nel libro "Garibaldini in Ispagna", pubblicato dal Commissariato delle Brigate Internazionali nel 1937.