Galizzi Pietro di Romeo e Gelfi Emma, nato a Bergamo il 16 gennaio 1904. Di professione contadino e successivamente muratore. Di modesta famiglia borghese, frequenta senza profitto solo la prima classe delle scuole tecniche. Presta servizio militare nel 3° reggimento del Genio Telegrafisti. Congedato vive di espedienti, commettendo piccoli reati contro il patrimonio. Emigra per lavoro in Francia nel 1929 e viene rimpatriato più volte in Italia. Secondo una successiva dichiarazione all’agenzia consolare di Pau, si era trasferito in Spagna fin dal 1932, dove, sposato con Rosario Albasolo e con figli, lavorava per una ditta di Bilbao. Alla fine di settembre 1936, all’età di 32 anni, si arruola nel Battaglione Garibaldi ed è ferito una prima volta a Pozuelo. Successivamente è ferito più gravemente una seconda volta a Guadalajara. In Italia viene iscritto sul Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera per il provvedimento di arresto. A causa delle ferite è quindi costretto a rientrare in Francia nel novembre del 1937, con un regolare passaporto spagnolo, a Digione, dove svolge attività presso l’Unione Popolare Italiana. Arrestato come comunista in Francia dopo il patto di non aggressione fra Germania e Unione Sovietica, viene internato nel 1939 a Gurs e al Vernet. Da questo campo viene deportato in Germania in data imprecisata e detenuto nei campi di Dachau e Innsbruck, Viene liberato alla fine della guerra. Non si hanno ulteriori notizie fino alla sua morte a Merignac in Francia il 16 gennaio 1962.