Manghi Angelo Pietro di Italo e Mozzi Fanny, nato il 6 ottobre 1897 a Milano. Commerciante, socialista. Nel settembre 1933 Manghi si trova in Spagna a Barcellona, tesoriere della Sezione italiana della LIDU (Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo): in questo ruolo sostituisce Anteo Luzzatto. Questo organismo, punto di riferimento e di passaggio degli antifascisti italiani, è il luogo ideale per la loro identificazione da parte di agenti OVRA allo scopo infiltrati. Non a caso in questi anni presidente è Mario Carletti, fiduciario dell’OVRA, e Bruno Sereni la cui ambiguità è documentata nella sua biografia è il segretario. Il Manghi non ha una occupazione certa e continua, economicamente dipende dai proventi di una attività commerciale gestita dalla moglie, Olga Pane, e da una cognata. Nel settembre del 1935 il Manghi si separa dalla moglie pare per dissapori politici; lascia la comune abitazione e va ad abitare, sempre a Barcellona, in Calle Tarragona al n°109. Il 18 gennaio del 1937, su disposizione del Questore di Milano sono inseriti in “Rubrica di Frontiera” e nel “Bollettino delle Ricerche Supplemento-Sovversivi”, con il n°0119, i suoi dati anagrafici e la sua fotografia, per l’arresto in sostituzione della dicitura da “perquisire e segnalare”. Nel luglio del 1938 è militante del PSUC (Partito Socialista Unificato della Catalogna) e iscritto del PSI; è segnalato dallo spionaggio fascista come membro della polizia politica repubblicana. Nello stesso anno Angelo trasferisce il suo domicilio al Paseo De Garcia, sempre in Barcellona. Intanto è diventato segretario del locale Sindacato dei Lavoratori del Legno. Sul finire del 1938 Manghi munito di un passaporto per rifugiati ed apolidi, lascia la Spagna e raggiunge Parigi e ristabilisce contatti con gli ambienti dell’antifascismo italiano in esilio. Nessuna ulteriore notizia.