Cusino Giacomo di Felice e di Spirita Ferrando, nato a Vayes (oggi Vaie) in provincia di Torino, il 2 dicembre del 1893. Di professione muratore. Nel 1914 espatria in Francia per lavoro con un regolare passaporto, ma deve rientrare in Italia nel 1916, richiamato con la sua classe alle armi per combattere nella 1. Guerra Mondiale. Congedato definitivamente soltanto nel 1919 (non sono probabilmente estranei motivi disciplinari), passa nuovamente la frontiera (modalità non note) per rientrare ancora in Italia tre anni dopo. Nel corso del 1922 si trasferisce definitivamente oltralpe prima della fine del medesimo anno. Si stabilisce a Grenoble (Isère), al n. 23 di rue Saint Joseph. Antifascista ruvido ed istintivo, il suo nome è segnalato negli elenchi dei sovversivi ricercati dal-l’Ovra. Cusino é’attivo nell’ambito dell’Upi (Unione popolare italiana), un organismo di massa di circa 50.000 iscritti, nato nell’emigrazione antifascista su iniziativa dei comunisti italiani fuo-riusciti. Già iscritto in Rubrica di frontiera per l’arresto (probabilmente a causa dell’ultimo espatrio clandestino), anni dopo, nel 1940, verrà iscritto (forse si tratta di reiterate schede di iscrizione) anche nel Bollettino delle ricerche, Supplemento Sovversivi (schedina n. 0595/1940). Celibe, continua a lavorare a Grenoble ma trasferisce la residenza a poca distanza, nella cittadina di Fontaine (Isère), uno dei tanti terminali dell’emigrazione medio-valsusina in Francia. Ha un permesso di soggiorno definitivo ed una carta di identità da operaio industriale rilasciatagli dalla Prefettura dell’Isère. Parte volontario per la Spagna repubblicana nel novembre del 1936 e arriva il 22 novembre ad Albacete (Murcia), principale base politico-organizzativa e sede di Comandi e del Commissariato generale delle Brigate Internazionali, dove Cusino prende servizio presso lo Stato Maggiore delle Brigate. Tempo dopo però s’ammala seriamente e non è più in grado di portare le armi, per cui viene congedato e il 23 dicembre del 1937 parte da Barcellona rientrando suo malgrado in Francia. Purtroppo non sappiamo cosa gli sia accaduto nel corso della prima parte del 1937. Nel gennaio del 1939, con l’inizio dell’afflusso di profughi ed ex combattenti repubblicani di Spagna, viene tratto in arresto dalle autorità transalpine che lo rinchiudono in un carcere francese. Anche dopo essere stato rimesso in libertà, e in particolare dopo l’inizio della 2. Guerra mondiale e dell’occupazione nazifascista, viene ripetutamente importunato e internato. Nell’aprile del 1942 viene rinchiuso nel campo di internamento di Gurs (Basses Pyrénées), nel gruppo di baracche “E”, Gruppo italiano. Non si hanno ulteriori notizie.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 1565, fascicolo 119467), Archivio del Comune di Vaie