Azzoni Wettner di Cesare e Panzani Velede, nato il 29 dicembre 1905 a Moglia di Gonzaga (Mantova). Meccanico, antifascista. Frequenta le classi elementari. Dopo il servizio militare si trasferisce nel 1926 o 1927 a Torino per lavorare alla FIAT e dove prende contatto con gli ambienti antifascisti. Espatriato a Parigi nel 1937 con passaporto turistico, si stabilisce ad Argenteuil (Val-d’Oise) presso suo zio Concari Gino, lavorando come falegname. Si reca in Spagna insieme ad un compagno nel giugno 1937. Infatti in quel mese viene fotografato a Benissa con altri garibaldini e a settembre è sergente nella brigata Garibaldi. Poi a novembre è tenente nella batteria contraerea della stessa brigata, 2. Battaglione, probabilmente dopo aver seguito i corsi per allievi ufficiali. Ferito sull’Ebro il 6 settembre 1938. In Italia viene iscritto nella Rubrica di Frontiera per l’arresto. Uscito dalla Spagna nell’ottobre del 1938, viene internato è nel campo di St. Cyprien da dove allo scoppio della seconda guerra mondiale è arruolato nelle compagnie di lavoro per stranieri e mandato in Algeria, al campo di Colomb Bechar. Nel maggio 1942 si presenta alla Commissione Italiana per l'Armistizio (CIAF), chiedendo di essere rimpatriato. Arrestato dalla polizia italiana a Mentone il 23 ottobre 1942 è deferito alla commissione provinciale di Mantova, che lo condanna il 5 febbraio 1943 a cinque anni di confino a Ventotene da dove viene liberato alla caduta del fascismo il 28 agosto 1943 e rimpatriato a Moglia. Dopo la Liberazione si trasferisce nei dintorni di Ivrea. Nessuna ulteriore notizia.