Cresto Giuseppe Antonio di Costanzo e di Gallo Silvana Domenica, nato a Pont Canavese (Torino) il 16 marzo del 1904. Di professione operaio meccanico. Espatria clandestinamente in Francia probabilmente nel 1925, superando un valico difficile come Colle della Galisia (Alta Valle dell’Orco) e si stabilisce a Bagnolet (Seine-St.Denis), nei dintorni della capitale dove manterrà anche in seguito la residenza. Al censimento del 1931 viene cancellato dai registri dell’anagrafe pontese per irreperibilità e per la emigrazione definitiva all’estero. Membro della Jcf (Jeunesse communiste française) é attivo nella emigrazione italiana, lavora per il Soccorso Rosso Internazionale e viene arrestato ed incarcerato per motivi politici. Parte volontario per la Spagna repubblicana il 30 settembre del 1936: a fine ottobre, al termine di un periodo di addestramento in una località della provincia di Murcia prossima ad Albacete (sede di Comandi e del Commissariato generale del-le Brigate Internazionali e principale base logistica) Cresto viene inserito nella 2. Compagnia del Batta-glione italiano Garibaldi. Pochi giorni dopo, il 13 novembre, il battaglione arriva a Madrid già minacciata da tre lati dalle colonne franchiste dei generali Mola e Varela. Tra peririferia e dintorni della capitale Crespo si batte al Cerro de los Ángeles, Casa de Campo, Pozuelo de Alarcon, Ciudad Universitaria, Boadilla del Monte, Mirabueno e Majadahonda. Dal 7 al 22 febbraio del 1937 é impegnato nella durissima battaglia del Jarama, nel corso della quale riporta la sua prima ferita in combattimento nella difesa del Puente de Arganda. Promosso sergente, dall’8 al 23 marzo combatte nella battaglia di Guadalajara, il primo e vittorioso scontro in campo aperto con le Camicie Nere italiane del CTV inviate da Mussolini a combattere a fianco dei fascisti spagnoli. Promosso tenente, nel maggio successivo fa parte del 1. Battaglione della 12. Brigata Internazionale “Garibaldi”. Il giovane ufficiale, responsabile di Partito e del Servizio Informazioni per il suo batta-glione, gode di un’ottima reputazione ed è considerato un compagno molto attaccato al Partito, poli-ticamente molto buono, serio e onesto, (che) disimpegna il suo lavoro con qualche difficoltà a causa della timidezza. Prende parte alla offensiva di giugno, sul fronte di Huesca-Aragon, quando la Garibaldi attacca, tentativo pagato a caro prezzo quanto a perdite e prestigio. Poi combatte a metà luglio sul fronte del Centro, nella battaglia di Brunete o del Guadarrama. In autunno combatte ancora in Aragona, a Farlete e Fuentes de Ebro. Promosso capitano, a metà febbraio del 1938 partecipa alla offensiva - diversivo in Extremadura (nel corso della quale muore il suo comandante, compagno ed amico Renzo Giua), purtroppo fallita. Quanto a lui, ferito in combattimento ad un polmone il 16 febbraio, dopo le prime medicazioni dietro le linee, viene trasportato ed operato in una clinica delle Brigate Internazionali. In seguito dovrà trascorrere molto tempo in un ex convento convertito in convalescenziario, a causa di complicazioni polmonari e di una incipiente forma di tubercolosi che non lo abbandonerà più. Ritornato in Francia con un convoglio sanitario all’inizio dell’ottobre del 1938 (poco prima del ritiro dai fronti e della smobilitazione dei suoi compagni delle Brigate Internazionali è destinato all’ennesimo ricovero in un sanatorio nei dintorni della capitale. Nell’autunno del 1939, dopo l’inizio della 2. Guerra mondiale viene ricercato poiché, privato della cittadinanza francese, è considerato straniero indesiderabile, per di più militante comunista e combattente delle Brigate Internazionali. Riuscirà in extremis a rendersi irreperibile e da allora vive in clandestinità e riesce anche ad evitare l’internamento. Dopo l’occupazione tedesca, a dispetto delle pessime condizioni di salute, Cresto prende parte attiva alla Resistenza antinazista, facendo parte inizialmente delle unità del FN (Front National de lutte pour la Libération et l’Indépendance de la France). Poi dal 1943 combatte in un maquis di FTP (Francs Tireurs et Partisans), promosso ed organizzato dal Partito comunista francese che dopo la Liberazione verrà giustamente definito il partito dei fucilati. Sopravvissuto alla guerra, vive a Bagnolet con la moglie ed i figli, ma ben presto deve nuovamente essere ricoverato in sanatorio a causa della sua malattia. Giuseppe Cresto muore a Bagnolet il 14 giugno del 1947.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana edita nel volume Sul fronte do Gandesa, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Archivio Fondo Aicvas),Archivio Istituto Storico “Parri” – Bologna, Archives BDIC – Nanterre (MFM 880/37, Brigades Internationales, Fonds 545/ 473 e 474), Archivio del Comune di Pont Canavese, = Testimonianza orale di un nipote, il signor Corrado Cresto (Pont Canavese, autunno del 2002)