Cosulich Carlo Umberto di Dante, nato il 22 maggio 1901 a Schwarzau am Steinfeld (Austria). Cameriere, comunista. Il padre rimane in Austria fino al primo dopoguerra a Fiume, quando la famiglia si stabilisce a Capezzano Piànore, frazione di Camaiore in Versilia. Lì il giovane Cosulich lavora in diversi alberghi e pensioni. Lo stesso Cosulich dichiera di essre stato nell'esercito italiano nel 1925 col grado di tenente in un corpo speciale di investigazione. Espatria in Francia con regolare passaporto il 16 ottobre 1931 a seguito del fallimento della pensione dove lavorava e si stabilisce a Parigi, lavorando sempre nel settore alberghiero, grazie alla conoscenza di quattro lingue, e giungendo al livello di vicedirettore d’albergo. A Parigi è in collegamento con le associazioni comuniste degli emigrati antifascisti italiani e si iscrive al Partito Comunista francese nel 1936. Allo scoppio della rivolta militare in Francia, si impegna attivamente nell’aiuto alla Repubblica spagnola. Poi nel settembre del 1936 si porta in Spagna e il 3 ottobre viene arruolato nel Battaglione Garibaldi, dove a dicembre è promosso tenente e poi capitano, divenendo capo dell’intendenza e poi capo trasporti della 45. Divisione. Prende parte alle battaglie nella Casa de Campo a Madrid, a Boadilla del Monte, Mirabueno e Guadalajara. Nell'agosto 1937 è assegnato come capo dei trasporti della base delle Brigate Internazionali di Albacete ed il 31 maggio 1938 è responsabile di trasporti della base che ha sede in una fabbrica di Castelldefels. Il 5 ottobre del 1938 succede al brigatista americano Allan Johnson al comando della caserma di Val de Bianya nelle prossimità di Olot (Gerona). Lascia la Spagna con i resti delle Brigate Internazionali nel febbraio 1939 e viene internato nei campi di Argelès-de-Mer e Gurs. Esce dal campo arruolato nella 255. Compagnia di lavoratori stranieri adibita ad opere di fortificazioni alla frontiera con la Svizzera. Dopo l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi, il 16 marzo 1940 viene arrestato dalla polizia militare tedesca tradotto a Vienna in quanto ritenuto cittadino austriaco. Chiarita la sua posizione di cittadino italiano, trascorre un anno e tre mesi in varie carceri tedesche, fino a quando il 6 settembre 1941 viene espulso in Italia, dove viene arrestato dalla polizia italiana alla frontiera di Moggio Udinese essendo inserito nel Bollettino delle Ricerche. Tradotto a Fiume viene processato e condannato al confino da scontare a Monteforte Irpino (Avellino). Liberato prima dell’armistizio torna a Trieste dove riprende contatto con le organizzazioni antifasciste. Arrestato dai nazi-fascisti a Trieste nel 1944, il 14 novembre viene deportato in un campo di concentramento in Germania. Sopravvissuto alla deportazione nel 1945 si trasferisce in Inghilterra.