Corradini Guglielmo di Anselmo e Prampolini Benvenuta, nato il 6 giugno 1896 a Scandiano (Reggio-Emilia). Bracciante, socialista. Nato da una famiglia di umili condizioni composta dai genitori e tre fratelli, Romeo (che sarà anche lui volontario in Spagna), Giulia e Francesca. Lavora come bracciante e svolge attività sindacale, aderendo la Partito Socialista Italiano. Il 19 settembre 1922 gli squadristi invadono la sua casa in Piazza Spallanzani 9/a, distruggendo e bruciando libri e giornali, dopo aver picchiato lui ed il fratello Romeo per aver opposto resistenza. La madre presente all’aggressione subisce uno choc che la rende paralitica per il resto della sua vita. Il giorno dopo per sfuggire ad ulteriori violenze, si porta in Francia il 20 settembre del 1922, stabilendosi a Parigi in Rue de Chateau des Rentiers. Lì vivrà per 14 anni e verrà raggiunto dal fratello Romeo nel 1928. Svolge diverse mansioni, lavorando prima per una compagnia ferroviaria, poi diventa calderaio ed infine cementista. Nel frattempo collabora sempre con l’organizzazione socialista, ottenendo cariche importanti dell’Esecutivo del Partito. Viene anche coinvolto in una rissa che coinvolge socialisti e comunisti, durante la quale rimane ferito. Allo scoppio della guerra civile in Spagna parte con i primi volontari arruolandosi nella centuria “Gastone Sozzi” che nel novembre 1936 confluisce nella XII Brigata Internazionale, Battaglione Garibaldi. Successivamente è trasferito nel 2. Gruppo artiglieria internazionale Skoda, 2. batteria “Antonio Gramsci”, partecipando a numerosi combattimenti. Dopo il ritiro dei volontari internazionali, deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938, dal fronte del Levante è avviato al campo di smobilitazione di Puebla Larga (Valencia). Da qui raggiunge per nave gli altri volontari italiani che si trovano nel campo di Torellò in Catalogna. Esce dalla Spagna nel febbraio 1939 con i resti delle Brigate Internazionale ed è internato nei campi di Saint Cyprien e Gurs, dove è inserito nella nona compagnia, nel gruppo cioè degli anticomunisti. Arruolatosi nella 253. Compagnia di Lavoro per Stranieri (CTE), destinata a lavori per l'esercito francese, viene catturato dai tedeschi a Dunquerque. Imprigionato nello Stalag XII D di Trier, viene poi deportato il 25 gennaio 1941 con un gruppo di antifascisti spagnoli a Mauthausen, matricola 4939. La sua vita si conclude l'11 agosto 1944 per insufficienza respiratoria nell’ottavo blocco del sottocampo di Gusen. Il comune di Reggio Emilia ha posto nel 2022 una pietra d’inciampo in Piazza Spallanzani, intitolata a Guglielmo Corradini davanti alla sua casa all’altezza del numero 9.