Colombo Cesare di Eugenio e Falco Rita, nato il 18 dicembre 1911 a Torino. Pubblicista, comunista. Attivo fin da giovanissimo nelle organizzazioni antifasciste, subisce numerosi arresti, il primo a Torino nel 1930 per attività  contro il regime, prosciolto per insufficienza di prove dopo sei mesi di carcere. Tra il 1931 e il 1933 cura traduzioni e pubblicazioni per il Partito comunista. Il 23 marzo 1934 viene arrestato con un gruppo di antifascisti torinesi di Giustizia e Libertà  per organizzazione comunista e il 5 maggio 1934 la Commissione provinciale di Torino lo condanna a due anni di confino a Ponza. Iscrittosi al Partito comunista nel 1935, a marzo dello stesso anno partecipa ad una manifestazione dei confinati sull'isola ed a maggio è conseguentemente condannato a 10 mesi di carcere per partecipazione ad agitazione collettiva. Liberato il 21 novembre 1936 e tornato a Torino, nell'agosto 1937 raggiunge clandestinamente la Francia. A Parigi lavora alle Edizioni di coltura sociale. L'11 aprile 1938 entra in Spagna come volontario garibaldino. Per le sue doti giornalistiche e politiche è impiegato nella retroguardia nella Sottosegreteria propaganda e radio. In particolare a Barcellona è redattore di “Radio Libertà ”, emittente radiofonica catalana in lingua italiana. Tornato in Francia dopo la caduta della Catalogna nel febbraio 1939, viene inviato dal PCI da Perpignano a Parigi, dove resta a disposizione del Partito e riprende il lavoro alle Edizioni di coltura sociale. Subito dopo è internato nei campi di Saint-Cyprien (febbraio 1939), Gurs (fino all'ottobre 1939) e Vernet d'Ariège (dal 28 ottobre 1939). Tradotto in Italia da Mentone il 20 novembre 1941, dopo quasi due mesi di detenzione la Commissione provinciale di Torino lo condanna, in quanto combattente antifranchista in Spagna, a 5 anni di confino a Ventotene, dove rimane dal 27 gennaio 1942 all'agosto 1943. Liberato, è segretario di Giovanni Roveda nell'ultimo periodo del governo Badoglio, poi, dopo l'occupazione nazista di Roma, è ispettore delle Brigate Garibaldi nel Lazio. Arrestato dai tedeschi nel corso di un rastrellamento il 30 gennaio 1944 e detenuto all'Aquila fino a marzo, dopo il rilascio mantiene i collegamenti tra gli organismi centrali del Partito e le province del centro Italia. Dopo la Liberazione ricopre importanti incarichi di partito, lavorando per la sezione stampa e propaganda, e mantiene contatti con la Spagna, il Portogallo e altri paesi sotto la dominazione fascista. Il 26 ottobre 1949 sposa Marisa Passigli. Dal 1956 lavora presso l'Istituto Gramsci. Autore di numerosi lavori e pubblicazioni di carattere storico, muore a Roma il 27 aprile 1977.

Revisore: Elena Scarfi

Revisore: Elena Scarfi

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