Magoga Antonio di Angelo e Sartori Teresa, nato il 28 agosto 1898 a Breda di Piave (Treviso). Muratore, comunista. Residente a Dresda fino a quindici anni, si trasferisce poi a nel 1915 in via Polcenigo 3 a Pordenone (nella frazione cotoniera di Rorai Grande). Lavora come contadino ed aderisce al movimento socialista, poi nel 1924 emigra in Francia con il fratello Angelo. Per un certo periodo si trasferisce ad Aix-le-Bains, dove lavora alla costruzione dell’albergo Thermal. poi si sposta ad Annemasse (Alta Savoia), dove lavora come muratore con il fratello Angelo, anche lui schedato come antifascista. Si impegna come attivista nella locale sezione comunista, opera nel Soccorso Rosso, nel Fronte Unico e nella costituzione di un circolo di cultura, partecipando alle iniziative antifasciste sia a Ginevra che ad Annemasse. E’ segnalato per la sua attività politica come attivista della Lidu (Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo) ed è in in contatto con ambienti socialisti e repubblicani, come la Federazione delle Alpi promossa da Alceste De Ambris, il sindacalista rivoluzionario che a Fiume era stato stretto collaboratore di D’Annunzio. Insieme ad Alfonso Todestini Magoga viene accusato di aver minacciato un giovane in camicia nera. Irrequieto, Magoga ripete in ogni occasione che, non appena scoppierà in Italia la rivoluzione, egli sarà il primo a piantare sulla torre di Pordenone la bandiera rossa. Definito nella schedatura come comunista pericoloso è iscritto alla Rubrica di frontiera e al Bollettino delle Ricerche. Una informativa della polizia così lo descrive: “[...]l’individuo indicato in oggetto non tralascia occasione alcuna per sparlare pubblicamente contro il Regime La sera del 23 corrente [novembre 1930] in Annemasse nell’Hotel du Commerce raccontava pubblicamente che al suo paese di Pordenone e dintorni erano stati licenziati in pochi giorni circa tre mila operai e che in Italia si muore di fame. Poi aggiunse che a Trieste, Pola, Gorizia, Torino, Milano e Como e già cominciata l’azione contro il Fascismo e che presto si vedrà scorrere del sangue nelle vie d’Italia...”. Nel 1928 è denunciato insieme ad Alfonso Todestini per aver minacciato un giovane in camicia nera. Allo scoppio della guerra in Spagna. Metre il Partito Comunista ed il Partito Socialista sono indecisi sul da farsi e restano in attesa dxelle decisioni delle rispettive internazionali, Magoga decide comunque di partire il 25 agosto 1936 parte e si arruola nella centuria “Gastone Sozzi”, a maggioranza comunista, combattendo nella difesa di Madrid a Pelahustán ed a Chapinería. Cade a Chapinería il 18 ottobre 1936 durante un bombardamento che provoca ben tredici morti gli italiani della Centuria “Gastone Sozzi”. I compagni italiani di Annemasse rendono omaggio a lui ed al concittadino Fortunato Basso, caduto nella stessa battaglia, il 29 giugno 1937, in coincidenza con l’arrivo in Savoia di un gruppo di bambini profughi dalla Spagna. Non avendo avuto alcuna conferma ufficiale della morte, le autorità fasciste continuano ad effettuare i periodici controlli fino all’inizio del 1942.

Annotazioni: Scheda biografica integrata con informazioni raccolte da Francesca Pierobon per il volume Scegliersi la parte. Antifascisti trevigiani volontari nella guerra civile spagnola (1936-1939) , Il Poligrafo 2022.