Astofi Angelica di Ernesto e Rossi Tecla nata il 13 ottobre 1901 a Milano. Operaia, anarchica. Ad Angelica, che è la primogenita, si aggiungono a completare la famiglia Astolfi quattro figli, due femmine e due maschi, in ordine di sequenza: Amleto, Clementina, Memore e Gino. Nel primo dopoguerra Angelica frequenta, assieme al fratello Amleto, gli ambienti anarchici nel capoluogo lombardo. Il fratello è molto attivo politicamente e il 1° giugno del 1922 viene condannato a 15 anni di carcere per aver partecipato ad un attentato dinamitardo in una centrale elettrica situata nel Parco Sempione di Milano. Tra gli amici del fratello vi è il militante libertario mantovano Giuseppe Nardi, con il quale Angelica inizia a convivere. Nel luglio del 1927 espatria clandestinamente in Belgio stabilendosi a Seraing-sur-Meuse, dove tre settimane dopo è raggiunta dal compagno. Nel marzo del 1931 si trasferisce in Francia, a Parigi, dove risiede, sempre col Nardi al n.43 di rue du Chavaleret. Nell’agosto successivo viene espulsa da quel paese, perché priva dei documenti idonei a risiedervi. Di conseguenza Angelica deve ritornare in Belgio e si stabilisce nella località di Drancy. Dopo qualche tempo viene raggiunta dal fratello Amleto, che nel frattempo è uscito di galera ed è espatriato clandestinamente dal territorio italiano. Agli inizi del 1936 si porta di nuovo in Francia e precisamente a Condé-sur-Huisne nel dipartimento dell’Orne e luglio si trasferisce a Marsiglia. Durante tutto questo girovagare, è sempre in compagnia dell’anarchico Nardi. Il 18 gennaio del 1937 arriva a Perpignano con il compagno ed altri tre anarchici: Dante Armanetti, Amedeo Gennai e Bruno Quiriconi. Questo gruppo si porta in Spagna grazie all’aiuto del passeur libertario Giuseppe Pasotti, originario di Ravenna residente a Perpignano. Il Pasotti, in quei tempi, oltre che organizzare questi passaggi, svolge un lavoro politico per il movimento anarchico e tiene stretti contatti sia con Camillo Berneri che con Carlo Rosselli, ma è sorvegliato da tempo dagli agenti della polizia politica fascista, che, in circostanze non chiare riesce pure ad impossessarsi di alcuni suoi appunti. In Spagna Angelica svolge un’attività politica imprecisata, ma sicuramente nell’interesse del movimento libertario. Poichè non si dispone di fotografie di Angelica, ci si accontenta della descrizione che ne fa la Regia Prefettura di Milano in una comunicazione, datata 22 giugno 1938, protocollo n.089881, diretta al Ministero dell’Interno: ”Della medesima, che è stata iscritta in Rubrica di Frontiera, non è stato possibile avere la fotografia essendone i famigliari sprovvisti. Connotati statura 165; corporatura robusta; viso rotondo; colorito bruno; capelli castani; occhi scuri”. Nel luglio 1938 la polizia politica italiana la inserisce nella “Rubrica di Frontiera” e nel “Bollettino delle Ricerche, Supplemento Sovversivi” per il provvedimento di arresto. Il 19 agosto, a compimento dell’iter burocratico, subisce la schedatura politica da parte della Prefettura di Milano. (Il “cenno biografico” conferma che risiede nella Spagna “rossa”). Angelica, dopo il crollo del fronte catalano, lascia Barcellona, che cade in mano ai franchisti il 26 gennaio del 1939 e si porta in Francia. Nel 1940 si stabilisce a Marsiglia. Nel 1942 risulta ancora all’estero. Da quel momento non si hanno più notizie di lei.