Lombardozzi Sante di Gaetano, nato il 5 maggio 1895 a Fano (Pesaro). Comunista. Di professione meccanico. Da giovanetto ha la possibilità di frequentare il seminario Pontificio di Fano ove consegue il diploma di maturità classica. Terminati gli studi si occupa quale insegnante nel convitto Nolfi di fano che abbandona alla chiamata alle armi. Uscendo dall'ambiente in cui era cresciuto viene attratto dagli ideali di rinnovamento sociale circolanti in quei tempi, Terminato il servizio militare si trasferisce a Torino dove intraprende il mestiere di meccanico presso le Ferriere Piemontesi; è qui che Si forma definitivamente la sua indole sovversiva vicina alla nascente ideologia comunista. Nel 1920 lo raggiunge nel capoluogo piemontese il fratello Alipio, che va ad abitare con lui. II 10 maggio del 1925 i due fratelli si astengono volontariamente dal lavoro di conseguenza viene perquisita la loro abitazione e viene loro sequestrato un manifestino che invitava gli operai ad astenersi dal lavoro per la ricorrenza del primo maggio. Nel dicembre 1926 viene diffidato dalla Regia Questura di Torino ai sensi dell’art.166 della legge di Pubblica Sicurezza e nel 1927 gli si impone di munirsi di Carta d’Identità per violazione dell’art.3 della legge testé citata. È ormai attentamente sorvegliato dalla polizia e ha difficoltà a trovare lavoro, Vista la precarietà della sua Situazione, nel giugno 1930 decide di espatriare clandestinamente in Francia, per raggiungere suo fratello Alipio già stabilitosi a La Seyne sur Mer (Var). Qui giunto trova occupazione presso i locali cantieri navali. Perso questo lavoro si arrangia in vari modi ma spesso resta disoccupato. Iscritto al Partito Comunista dal 1931, ha molto tempo da dedicare alla sua attività politica divenendo un intenso propagandista. Dalla polizia è considerato pericoloso e capace di compiere attentati e in Italia viene richiesta l’iscrizione nella Rubrica di Frontiera e nel Bollettino delle Ricerca Supplemento Sovversivi. Il 10 Ottobre 1936 parte da Marsiglia per la Spagna, dove giunge il 13. Viene dapprima arruolato nella XI Brigata Internazionale, poi passa alla Brigata Garibaldi come sergente telefonista. Diverrà in seguito tenente della compagnia trasmissioni e parteciperà alla redazione del giornale della Brigata, "Il Garibaldino". Partecipa ai combattimenti alla Città universitaria, a Las Rozas, a Jarama. a Guadalajara, a Huesca, a Brunete, a Farlete, a Fuentes Ebro, in Estremadura. in Aragona e infine sull'Ebro. Rientra in Francia nell'ottobre del 1938 a La Seyne-sur-Mer, qui viene arrestato un anno dopo e tradotto nel campo di concentramento di Vernet d’Ariege. In base agli accordi del trattato di armistizio italo-francese fa domanda per rientrare in Italia. Arrestato alla frontiera nell'aprile del 1941 è nelle carceri di Pesaro, il 13 maggio dello stesso anno è assegnato a cinque anni di confino per la sua partecipazione alla guerra di Spagna da scontarsi a Ventotene. Nell'agosto del 1943 è liberato dal confino e rientra a Fano. Non si hanno altre notizie, salvo che muore a Fano il 1° luglio 1990.

Annotazioni: Scheda biografica basata sui dati di Roberto Lucioli per il volume Gli antifascisti marchigiani nella guerra di Spagna (1936-1939) [Ancona]: ANPI Marche/Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, stampa 1992 sulla base delle seguenti fonti: Comune di Fano; Testimonianza personale (Irsmlm); A. Lopez, L \\\'antifascismo meridionale guerra di Spagna, Aicvas. Roma 1982, p.33; G. Calandrone, La Spagna brucia Editori Riuniti. Roma 1974, p.221; A. Dal Ponte S. Carolini L’Italia al confino 1926-1943, La Pietra, Milano 1983, p. 1216; P. Giannotti. (a Cura di) La provincia d/ Pesaro e Urbino nel regime fascista, Il lavoro editoriale, Ancona 1986, p.264; AA VV. Pesaro-Urbino dall’Unità alla Resistenza Argalia, Urbino 1975, p.267