Ricci Francesco di Ricci Maria Giacinta, nato ad Alessandria il 24 luglio 1892, comunista. Di professione dipendente delle Ferrovie dello Stato, verrà poi promosso capostazione. Applicato delle Ferrovie a Saluzzo dal 1914, viene licenziato in seguito ai fatti della settimana rossa. Chiamato a prestare servizio militare di guerra nelle ultime fasi della 1. Guerra mondiale (1915-18) è soldato nel Genio e viene ferito in combattimento sui rilievi del Carso. Denunciato nel corso del 1918 per rifiuto di obbedienza e per attività contro la guerra, nel 1919 viene sottoposto al giudizio del Tribunale Militare di Firenze, che lo condanna a 20 anni di carcere militare, successivamente amnistiati. Attivo durante il biennio rosso (1920-21) e l’occupazione delle fabbriche, si trasferisce per lavoro a Torino, dov’é coinvolto in numerosi scontri con i fascisti. Fermato più volte dalla polizia nel 1922 è processato nel capoluogo piemontese per formazione e partecipazione a banda armata e per detenzione abusiva di esplosivi, ma lo stesso anno viene assolto per non aver commesso il fatto. Iscritto al Pcd’I (Partito comunista d’Italia) dal 1921, nel 1924 subisce un nuovo licenziamento dalle Ferrovie dello Stato dov’è stato nel frattempo riassunto. Nel 1925, arrestato a Torino per propaganda sovversiva alla FIAT é rimpatriato ad Alessandria da dove, il 26 luglio del 1935 emigra a Genova con la madre. Vive precariamente esercitando i più svariati mestieri, fin quando nell’autunno del 1937 non decide d’espatriare clandestinamente in Francia attraverso l’impegnativo valico del Colle delle Traversette (Val Po). A dicembre é a Parigi con la sua compagna Luisa Zambelletti e la figlia della donna. L’espatrio clandestino, intanto, gli vale automaticamente la iscrizione nella Rubrica di frontiera per l’arresto. Nel gennaio del 1938 parte volontario per la Spagna repubblicana: da Perpignano attraversa i Pirenei e giunge a Figueras (Catalogna) dove è incorporato il 5 gennaio nella 2. Compagnia del 2. Battaglione della 12. Brigata Internazionale Garibaldi. Combatte a metà febbraio in Extremadura, nel corso di una affrettata e sfortunata offensiva, che non fornisce risultati positivi. Il mese successivo deve combattere a Guadalupe (settore di Caspe – Aragon) durante la violentissima offensiva fascista che provoca lo sfondamento del fronte ed il pericolo dell’accerchiamento e della distruzione delle Brigate Internazionali. A seguire, la drammatica ritirata verso il basso corso dell’Ebro. Ricoverato nell’ospedale catalano di Vilanova i Geltrú nell’estate del 1938 per un’ernia e una forma di reumatismi articolari vi è a lungo costretto, fin quasi al termine della battaglia dell’Ebro. Con il ritiro dai fronti dei volontari internazionali e la loro definitiva smobilitazione, Ricci rientra in Francia all’inizio di febbraio del 1939 e viene internato ad Argelès-sur-Mer (Camp I bis), nei Pirenei Orientali. Poi, dopo un soggiorno nella fortezza montana di Mont Louis ed un secondo al Campo di Gurs (Basses Pyrénées), Ilot E, gruppo italiano, dall’aprile 1941 viene internato nel Campo del Vernet d’Ariège. Consegnato alla commissione di armistizio italo – francese, il 10 novembre del 1941 é rimpatriato e preso in carico al valico di Mentone Pont-Saint-Louis dai Carabinieri Regi. Tradotto in manette ad Alessandria, viene sottoposto al giudizio della commissione provinciale per il confino di polizia, che lo assegna a 4 anni di confino a Ventotene. Vi arriva nel gennaio del 1942. Per motivi di salute la pena sarà poi commutata in ammonizione e Ricci sarà liberato poco più di un anno dopo (a febbraio 1943). Dal marzo successivo vive a Savona con la madre anziana e malata. Dopo la Liberazione torna momentaneamente ad Alessandria, ma ben presto ritorna nuovamente a Savona, dove muore il 5 ottobre 1962.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 4302, fascicolo 45830), Archivio Istituto Storico Regionale Parri – Bologna, Archives BDIC – Nanterre (MFM 880/.., Brigades Internationales), Archivio Centro Ligure di Storia Sociale – Genova