Raspor Antonio di Martino, nato il 13 maggio 1899 a Klana (Croazia). Minatore, comunista. Dopo tre classi elementari interrompe gli studi ed a 14 anni si impiega in una segheria del suo paese. Nel 1920 emigra presso i suoi fratelli negli Stati Uniti, imbarcandosi ad Anversa in Belgio, ed arriva a New York nel dicembre del 1920. Si stabilisce a Brownsville in Pennsylvania, lavorando nelle miniere di carbone con i fratelli. Entra in contatto con gli esponenti del movimento operaio, partecipa agli scioperi contro l’intervento in Unione Sovietica e aderisce agli ideali comunisti. Nel 1922 viene assunto dal Partito Comunista americano e lavora nei sindacati e nei circoli operai. Rimane in miniera fino al 1924, quando si trasferisce a Cleveland (Ohio), avendo appreso l’inglese ed il mestiere del fabbro. Nel 1931 si porta in Urss a Leningrado assieme a militanti comunisti di diverse nazionalità, e poi lavora come fabbro a Ljenisk nella Siberia Occidentale, iscrivendosi al sindacato sovietico dei metallurgici. Verso la fine del 1937 lascia l’Unione Sovietica diretto in Spagna, e nel febbraio 1938 si arruola ad Albacete, base delle Brigate Internazionali, nell'Artiglieria Internazionale, come Commissario Politico della Batteria “Sjepan Radic”, sul fronte di Teruel. Combatte con la stessa formazione su vari fronti fino al ritiro delle Brigate Internazionali nel settembre 1938. Uscisto con i resti delle Brigate Internazionali nel febbraio 1939, è internato nei campi francesi di Argelès-sur-Mer, Gurs e Vernet. Riesce ad evadere e a raggiungere la Jugoslavia attraverso la Germania e l’Austria. E’ fra i primi organizzatori delle formazioni partigiane, e comandante nel 1942 della 1. compagnia istriana; poi fino alla Liberazione è presidente del comitato popolare di Fiume, dove muore nel 1961.