Raffaelli Giuseppe di Romualdo e Chioni Maria, nato il 30 gennaio 1892 a Montignoso (Massa). Ancora adolescente aderisce all’anarchismo e diventa un fervente propagandista delle idee libertarie. Svolge il servizio militare in Italia durante la prima guerra mondiale, in artiglieria. Fondatore insieme al comunista Balilla Grillotti ed all'anarchico Gino Del Freo, degli Arditi del popolo a Montignoso formazione, alla quale aderiscono una sessantina di comunisti, socialisti e anarchici, tiene lungamente in scacco le “squadracce” fasciste, spostandosi velocemente tra le montagne apuane. Nel 1921 è autore insieme a Giuseppe Del Freo dell'inno degli Arditi del Popolo "Figli dell'Officina". Espatria nel maggio 1923 in Francia: risiede a Nizza dal 1923 al 1928 e ad Antibes (Alpes Maritimes), dal 1928 al 17agosto 1936, facendo il manovale, lo scalpellino, il contadino e l’elettricista. Il 12 gennaio 1927 viene arrestato dalla polizia transalpina per detenzione di una pistola e condannato a una ammenda. Coinvolto nell'affaire Peters (furto in una gioielleria), poi arrestato a Tolone per un furto in uno studio notarile. La polizia lo definisce molto prudente e diffidente nella frequentazione di luoghi estremisti, "si tiene sulle sue, ma si pensa che non abbia rinnegato le proprie idee". Iscritto nel Bollettino delle ricerche e nella “Rubrica di frontiera”, viene incluso nel 1933 nell’elenco degli attentatori. Aa agosto del 1936 si arruola in Spagna nella Sezione italiana. di Carlo Rosselli e Camillo Berneri aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI. Ferito da schegge di granata in combattimento il 24 ottobre 1936 a Tardienta sul fronte d'Aragona, viene ricoverato per 4 mesi nell'ospedale di Barcellona poi secondo alcune fonti in ospedale a Parigi il 24 febbraio 1937 per continuare le cure. Rientra a Nizza il 26 febbraio 1937, senza documenti e ferito, e vi resta fino allo scoppio della guerra, poi si sposta ad Antibes dove ufficialmente risulta risiedere fino al suo arresto a Parigi nel 1939, o secondo altre fonti nel novembre 1941. In realtà risulta dalla scheda del campo di Vernet fermato il 17 gennaio 1942 ad Antibes, trasferito nella vicina caserma Gazan e poi internato dal 18 gennaio 1942 a Vernet (settore B, anarchici ed estremisti, baracca 22, poi settore T, transiti e lavoratori, n. di matricola 9187). Nell'ottobre 1942, il capo del campo dà parere sfavorevole alla sua liberazione in considerazione del fatto che è considerato simpatizzante comunista Tradotto in Italia il 14 gennaio 1943, e arrestato alla frontiera. Portato in carcere a Massa viene deferito alla Commissione Provinciale che lo assegna a 5 anni di confino a Ventotene, dove incontra Sandro Pertini. Liberato nell'agosto 1943 dopo la caduta di Mussolini, viene di nuovo ricercato dalla polizia. si unisce allora ai partigiani della Resistenza apuana. Sul finire del 1944 attraversa Linea Gotica presso Seravezza (Lucca), raggiungendo le linee alleate Nel dopoguerra fonda un gruppo anarchico a Montignoso e partecipa al congresso costitutivo della Federazione anarchica italiana, che ha luogo a Carrara nel settembre 1945. Muore a Montignoso il 2 febbraio 1984.

Annotazioni: Scheda biografica che include notizie raccolte da Ilaria Cansella e Francesco Cecchetti per la banca dati ISGREC sui volontari antifascisti toscani in guerra di Spagna: http://gestionale.isgrec.it/sito_spagna/ita/all_ita_details.asp?offset=300&id=2693 (URL consultata il 7 maggio 2021)