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   Giovanni Artero on Marzo 30, 2021 at 5:08 pm

   COCIANCICH (CANZIANI), Pietro
   Umago (Croazia) 7.3.1884 – Castelfranco Emilia, 17.9.1944
   Nato da Antonio e Maria Vouk. Carpentiere nel cantiere S. Rocco di Muggia. Arruolato nella marina austro-ungarica, nel dopoguerra recupera munizioni e armi abbandonate nelle trincee per contribuire ai piccoli arsenali anarchici. Partecipa a vari scontri con i fascisti, tra cui la difesa della CdL a Trieste, e in Istria dove viene bruciata la casa della sua famiglia. È denunciato nel settembre 1925 per una spoletta di granata rinvenuta in una perquisizione domiciliare. Nel maggio 1926 è fermato dalla polizia a Oneglia mentre tenta di espatriare. Cerca lavoro a Fiume nel giugno 1928, ma è arrestato con l’accusa di falsificazione di moneta. Espatria in Francia nell’aprile 1930 e si stabilisce a Marsiglia dove è presente una comunità di esuli anarchici, tra cui vari triestini, dove si impegna nella lotta agli agenti del regime fascista. Il 14 gennaio 1932 lancia una bomba dimostrativa contro la Casa degli Italiani di Aubagne, presso Marsiglia, sede dell’Associazione ex Combattenti, copertura di elementi inviati dal fascismo per controllare e provocare gli antifascisti. Secondo alcune fonti l’edificio è ridotto in rovine, mentre secondo altre (Franzinelli p. 628) minimizza i danni e l’abilità dei due attentatori. «L’Adunata dei refrattari» (13 feb. 1932), in una corrispondenza da Marsiglia, esalta l’azione nell’articolo “Tutti gli italiani dovrebbero fare così!”. Al processo, svoltosi nel 1933, rivendica l’intera responsabilità politica e morale del gesto e l’atto giudiziario si trasforma in un’accusa politica alla dittatura fascista. Sconta interamente la pena di cinque anni e due giorni dopo il rilascio raggiunge Barcellona, nel gennaio 1937. Recupera l’esperienza militare del 1914-18 e svolge il servizio di guardacoste, all’interno della colonna “Tierra y libertad”, fino al febbraio 1939. È poi internato in un campo di concentramento francese dedicato agli spagnoli e ad altri combattenti internazionali, ma fugge per raggiungere Bruxelles ed evitare di essere consegnato alla polizia italiana, come accade ad altri anarchici come Umberto Tommasini. Nel novembre 1940 è condannato e incarcerato per soggiorno clandestino e contraffazione di passaporto e, in seguito all’invasione tedesca del Belgio, è arrestato dalla Gestapo ed estradato in Italia. È quindi assegnato nel maggio 1941 per tre anni al confino di Ventotene, ma viene poi trasferito nel carcere di Regina Coeli in quanto coimputato, nel processo da poco riaperto presso la magistratura militare, della strage del 12 aprile 1928 a piazza Giulio Cesare a Milano. Malgrado il crollo del fascismo, è interrogato il 27 luglio 1943 sui rapporti con Giobbe Giopp ed Emilio Lussu. È quindi rinchiuso nel carcere di Castelfranco Emilia, dove incontra il giovane militante antifascista Claudio Pavone. Muore in questo carcere in seguito al bombardamento aereo del 17 settembre 1944
   FONTI Archivio Centrale dello Stato, Casellario politico centrale
   https://maitron.fr/spip.php?article156175
   https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/13862-cociancich-canziani-pietro
   Mimmo Franzinelli

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