Lodovici Onofrio di Ciro e Colonnelli Teresa, nato a Carrara (Ms) il 6 marzo 1904. Membro del Circolo giovanile nazionalista di Carrara, partecipa alla marcia su Roma e si iscrive al PNF, dopo la fusione tra fascisti e nazionalisti. Emigrato in Francia il 15 novembre 1922 senza documenti, risiede inizialmente a Marsiglia dove lavora come manovale presso un cugino del padre fino al 1924 quando rientra in Itala per il servizio militare. Successivamente torna in Francia. nella regione di Parigi, a La Seyne, fino al 1929 e poi rientra a Marsiglia fino al 1932; dal 1932 al 1936 è a Tolone. Nel 1933 sposa Lina Del Papa, sorella dell’anarchico Romualdo, e si accosta alle idee libertarie. Iscritto in Rubrica di frontiera per attività anarchica, in seguito, in Francia, è schedato come comunista e dichiara di essere vicino agli ambienti di "Giustizia e Libertà". Il 25 luglio 1936 si arruola in Spagna nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri Colonna “Durruti” della CNT/FAI. Ferito in Aragona a Siètamo l’11 settembre 1936, perde un occhio ed è nominato capitano istruttore. Naturalizzato spagnolo nell'aprile 1937. Rientra in Francia nel febbraio 1939 e risiede a fino al 2 ottobre 1939 a Tolone, dove lavora come contabile per alcune Cooperative di La Seyne sur Mer. poi a Lavalette (Var). Arrestato l'11 febbraio 1939, senza dubbio a seguito dell'indignazione espressa per il trattamento riservato ai rifugiati spagnoli, il 27 febbraio è condannato a 6 mesi di reclusione per "violazione dell'ordine di espulsione", ma in quanto rifugiato politico gli viene concessa la sospensione della pena. Nuovamente arrestato il 20 ottobre 1939 è internato a Forte S. Catherine e trasferito a Vernet il 28 maggio 1940. Nel dicembre 1940 il suo passaporto è inviato al Console del Messico in vista dell'emigrazione in quel paese. Nel gennaio 1942 però è ancora a Vernet e domanda di essere incorporato in una Compagnia di Lavoro Straniera, mentre il 25 aprile 1942 firma una dichiarazione scritta in cui rifiuta il rimpatrio in Italia. Nel maggio 1942 ottiene un permesso ed è condotto a Tolosa da uno specialista per l'impianto di un occhio di vetro, a seguito di una vecchia ferita della guerra di Spagna. Evaso dal Vernet il 2 luglio 1942 durante una corvée. Fermato al rimpatrio in Italia a Mentone il 7 luglio. Tradotto a Massa e deferito alla Commissione Provinciale il 23 settembre 1941. Al processo tenta di difendersi dichiarando di «non essere più di convinzioni sovversive» e che «solo le circostanze lo avevano portato a combattere in Spagna senza convinzione ed entusiasmo». Non è creduto e viene assegnato al confino a Ventotene per 3 anni. Dopo la caduta del fascismo è tradotto nel campo di Renicci di Anghiari (Arezzo), dal quale fugge il 6 settembre 1943. Tornato a Carrara, prende parte alla lotta di liberazione e, nel 1945, è membro della locale Giunta provvisoria di governo. Nel dopoguerra riprende le attività nel movimento libertario. Muore a Carrara il 27 ottobre 1987.
Annotazioni: Scheda biografica integrata con le informazioni di Ilaria Cansella e Francesco Cecchetti per la banca dati ISGREC sui volontari antifascisti toscani in guerra di Spagna: http://gestionale.isgrec.it/sito_spagna/ita/all_ita_details.asp?offset=210&id=2582 (URL consultata il 6 maggio 2021) e del Dizionario Biografico on line degli Anarchici Italiani https://www.bfscollezionidigitali.org/collezioni/6-dizionario-biografico-online-degli-anarchici-italiani
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