Celestino Giuseppe Vittorio di Giovanni e di Ines Socino, nato a Torino il 7 gennaio del 1914, antifascista. Di professione impiegato, poi rappresentante di commercio. Vive nel quartiere popolare di San Salvario, al n.16 di via Belfiore. Già da giovane viene tenuto d’occhio dalla Regia Questura torinese, dopo che un paio di denuncie per truffa e per furto di automobile lo avevano condotto in processo procurandogli condanne rispettivamente a 10 ed a 7 mesi di detenzione. Nel marzo del 1937 espatria clandestinamente in Francia, in compagnia di un altro sedicente antifa-scista, l’ambiguo pinerolese Guido Berard. Intercettati dalla Gendarmeria francese in Val Roya, lungo la discesa da un valico sovrastante Saorge, i due sono condotti a Nizza (Alpes Maritimes – Côte d’Azur) dove, dopo un lungo interrogatorio, riescono ad evitare di misura l’arruolamento forzato nella Legione straniera. Mentre l’Italia fascista lo iscrive in Rubrica di frontiera per l’arresto, a Nizza si lascia reclutare dall’ antifascista torinese Ruggero Ruggeri per andare volontario nella Spagna repubblicana. Indirizzato dapprima a Parigi, raggiunge poi Sète (Herault)) ed infine la frontiera pirenaica, il 14 aprile arriva ad Albacete (Murcia), principale base delle Brigate Internazionali. E’ arruolato come autista in una unità della XV Brigata Internazionale Abraham Lincoln e, come molti altri volontari ha il domicilio postale al 20 di Plaza Altozano, presso la sede del SRI (Soccorso Rosso Internazionale). Nei ranghi della Lincoln non fornisce grandi prove di sé e al pari dell’amico e sodale Berard non sembra avere troppa dimestichezza con la vita del fronte. Ne perdiamo per lungo tempo le tracce, salvo ritrovarle oltre un anno dopo in una cittadina delle retrovie, a Olot, nella Catalogna settentrionale, appena sotto la catena pirenaica. É autista della Stüdebaker Ste30 del comandante di un Centro de recupero. Notizie non verificabili risalenti allo stesso periodo (agosto del 938), ce ne parlano per dirci che è entrato a far parte del corpo dei Carabineros. Sempre nel 1938 viene iscritto in Italia nel Bollettino dei ricercati – Supplemento sovversivi (schedina n. 0238/1938). Rientrato in Francia a fine ottobre, circa un anno dopo é internato nel campo di Gurs (Basses Pyré-nées). Ne esce arruolandosi in un Bataillon de Marche dell’esercito francese. Dopo la sconfitta francese del giugno del ‘40 riesce a riparare in Svizzera, con l’intenzione di rientrare in Italia. Stranamente i gendarmi elvetici non lo respingono in Francia ma gli consentono di raggiungere la frontiera italiana. Fermato a Como poco dopo il rimpatrio, non sappiamo cosa gli successe dopo l’arresto, ma agli atti non risultano carcere o assegnazione al confino. Di Celestino non si sa altro se non che, sopravvissuto alla guerra, ritornerà a vivere oltralpe. E’ deceduto a Sully-sur-Loire (Loiret) il 18 aprile del 2001.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a giugno 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio INSMLI – Milano (Fondo Aicvas, busta 21, fascicolo 100), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 1232, fascicolo 708459), Archivio di Stato Civile del Comune di Torino.