Cavazzoni Giuseppe di Bonfiglio e Cherubini Virginia, nato il 10 settembre 1912 a Reggio Emilia. Operaio idraulico, comunista. Di famiglia antifascista residente a Villa Cavazzoli, frequenta le scuole elementari e due anni di scuole professionali. Il fratello viene bastonato dagli squadristi e lui stesso si scontra con un milite fascista a 17 anni. Per sfuggire alle rappresaglie a diciotto anni, emigra legalmente in Francia nel 1930 stabilendosi a Somain (Nord) dove lavora in una impresa di venti operaie qui aderisce alla Gioventù comunista e poi al Partito Comunista francese operando nei gruppi di lingua italiana. E’ segretario della cellula di Somain dal 1934 al 1937. Allo scoppio della guerra in Spagna si arruola nel novembre 1936 nel Battaglione Dimitrov nella XV Brigata. Poi passa il 18 luglio 1937 nella brigata Garibaldi, 3ª compagnia del 3° battaglione, comandato dal capitano Ferraresi di Carpi col ruolo di sergente sanitario. Combatte in Estremadura nel febbraio 1938, dove viene ferito da una scheggia di mitraglia, a Gandesa, sull’Ebro e sulla Sierra de Pandols, durante l’ultima battaglia dell’Ebro. Ricoverato all’ospedale di Matarò per sospetta malaria, nel febbraio 1939, esce dalla Spagna con i resti delle Brigate Internazionali. In Francia nel viene internato a St. Cyprien e Gurs. Liberato il 20 maggio 1939, viene confinato a Somain (Nord). In seguito è nella Resistenza francese, come agente di collegamento nelle FFI. Rimasto in Francia dopo la Liberazione, viene espulso nel 1952 per attività di propaganda comunista e ritorna a Pistoia.