Lattanzi Remo di Pierro, nato il 20 agosto 3904 a Macerata, Comunista. Terminata la terza elementare intraprende la professione di muratore. Fin da ragazzo manifesta idee sovversive e di avversione verso il sistema sociale sorto nell'immediato dopoguerra. ln questo suo atteggiamento si distingue per una certa arroganza e spregiudicatezza. Il 6 febbraio 1921 é condannato a sette mesi e 15 giorni di reclusione dal tribunale di Macerata per aver disarmato dei soldati presso il locale scalo ferroviario. Inizia a simpatizzare per gli ideali comunisti e malgrado l'avvento del fascismo non tralascia l'attività propagandistica correndo non pochi rischi. Il 23 febbraio 1926 è di nuovo arrestato con l'accusa di lancio di manifestini sovversivi, viene prosciolto per mancanza di prove, Ormai continuamente perseguitato decide di espatriare. Sul finire dell'agosto 1926 passa clandestinamente in Francia e si stabilisce a Parigi presso il ristorante Boccardi nel quartiere italiano, Dalla Francia passa nel 1928 in Belgio a Charleroi Iscritto in Rubrica di Frontiera é politicamente sempre attivo. Nel marzo 1934 durante una perquisizione nella sua abitazione. una cantina condivisa con altri connazionali, gli viene trovata una copia del giornale il "Il Riscatto". Ammonito e sotto stretta sorveglianza decide di cambiare residenza e si sposta a Genk. Trova lavoro presso una miniera a Zwartberg e si iscrive alta sezione comunista di Winterslong. É uno dei propagandisti più attivi. il suo carattere aggressivo gli procura una denuncia per ingiurie, ma probabilmente anche per vie di fatto, contro un operaio che non aderisce a uno sciopero. Net giugno 1936, in compagnia di un altro maceratese, Umberto Marcolini, gira per i centri minerari del Limburgo belga raccogliendo tondi a favore del fronte popolare spagnolo. In ottobre è pronto a partire per la Spagna. All'ufficio del Comune di Genk rilascia il suo nuovo indirizzo: "Armata Rossa - Spagna"- Il 15 ottobre è arruolato, il 27 è già in azione con il Battaglione Garibaldi. Diviene caporale e comandante di squadra del 2. Battaglione Garibaldi. É presente in quasi tutti i combattimenti a Cerro Rojo. a Casa del Campo dove è ferito il 23 novembre 1936, ad Arganda a Guadalajara. a Morata de Tajuña, Huesca, Brunete, Farlete, Fuentes del Ebro, in Estremadura a Caspe. Si ritira dalla Spagna nell'ottobre 1938, ripara in Belgio a Liegi. Successivamente è anche lui nei campi di concentramento francesi. Nel dopoguerra, tornato in Italia, diviene dirigente del sindacato edili. Muore il 5 giugno 1970 a Macerata.

Annotazioni: Scheda biografica redatta da Roberto Lucioli per il volume Gli antifascisti marchigiani nella guerra di Spagna (1936-1939) [Ancona]: ANPI Marche/Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, stampa 1992 sulla base delle seguenti fonti: Comune di Macerata; Archivio Centrale di Stato. Fondo Casellario Politico Centrale; A. Lopez, Il Battaglione Garibaldi Aicvas. Roma 1990, p.32.