Capra Angelo di Giovanni e Tagliabue Matilde. nasce a Brescia il 6 marzo del 1899. È segnalato come socialista. Termina gli studi elementari. Chiamato alle armi nel gennaio del 1917, viene riformato nel luglio del 1918 per una malattia alla vista, dopo essere stato assegnato, in un primo momento al 55. Reggimento fanteria. poi al 62. Battaglione milizia territoriale, e quindi ad un'altra unità di fanteria. Tra il 1920 e il 1923. è impiegato come infermiere presso l'Ospedale civile cittadino, per poi lavorare saltuariamente come autista. Iscritto al PSI, dal 1918 milita nelle file dei massimalisti. "Di carattere riservato. capace di provocare disordini", frequenta "compagnie di sovversivi". Dopo aver subito diverse aggressioni da parte dei fascisti anche in ragione dei suoi rapporti con l'ex deputato socialista Viotto. il 29 giugno del 1924 decide di emigrare legalmente in Francia. Raggiunta Argenteuil (Seine), nei pressi di Parigi, gestisce un negozio di barbiere che diviene un luogo di incontro di molti esuli politici. Nei primi anni Trenta. frequenta i fratelli Zeffirino e Luigi Bianchi, stringe rapporti stretti con Cianca, Rosselli e Lussu, tanto da far ad un suo avvicinamento al movimento di Giustizia e Libertà. "esplicando notevole attività politica contro il Regime" e in particolare, contro il locale sodalizio degli ex combattenti distribuendo manifestini che "diffamano la sezione ed incitano gli italiani a boicottarla. Iscritto nella rubrica di frontiera, nell'agosto del 1936 giunge in Spagna aggregato alla sezione italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri della colonna Ascaso organizzata dalla CNT-FAI. Sarà in Aragona sul fronte di Huesca come infermiere„ combattendo a monte Pelato. Ma già in novembre lascia Barcellona per rientrare a Parigi, quasi sicuramente seguendo le dimissioni di Rosselli da comandante della formazione. Nel febbraio del 1937, partecipa ad una riunione dei rappresentanti dei partiti aderenti al Fronte unico: in tale occasione viene dato mandato alla LIDU di assistere i combattenti italiani presenti ancora in Spagna. Nel frattempo, esercita una “notevole attività politica antifascista" in contatto col giellino Cianca e il comunista dissidente Ennio Tulli, oltre che con Luigi Bolgiani e il conterraneo Bonacina. Questo fatto induce gli organi repressivi del regime a passare dal provvedimento di "perquisire e segnalare" a quello di "arrestare" nel caso il Nostro tentasse di rientrare in Italia, in quanto "deve ritenersi elemento particolarmente pericoloso. Secondo la deposizione di un commerciante filofascista espulso dalla Francia, Capra, da questi definito un "propagandista comunista", avrebbe mantenuto stretti rapporti "con certo Caporali”. segretario della CGT italiana e della Lega dei diritti dell'uomo. Nell’aprile del 1938 ospita in casa sua l'ex volontario Ramazzini, gravemente ammalato. Nel frattempo, la sua adesione a GL è diventata organica: infatti. nel marzo del 1940, è presente ad una riunione indetta dal comitato centrale di tale formazione che delibera lo scioglimento del gruppo parigino lacerato da dissidi interni. Nell 'agosto del 1943 Chiede ed ottiene il rinnovo del passaporto al Consolato italiano di Parigi. Muore ad Argenteuil il 21 gennaio del 1957.

Annotazioni: Scheda biografica redatta da Roberto Cucchini per il volume I soldati della buona ventura: militanti antifascisti bresciani nella guerra civile spagnola (1936-1939) 2. ed. riveduta e aggiornata. - Rudiano (Bs): GAM, 2011 [ISBN] 978-88-89044-56-8 sulla base delle seguenti fonti: ACS, Mi, DGPS. b, 1049, fasc. 19944; ACS. Mi- DGPS. DPP. pacco 239.n. 12; AICVAS. La Spagna net nostro cuore. cit.. p.121; G. Petrillo (a cura). in K! B45 Lombardi e ticinesi per la libertà della Spagna. Cit.. pp. 78-9; A.a.V.v. Antifascisti nel Casellario politico centrale, cit.. n. 5, ad nomen, p. 176; Archivio AICVAS. Milano. scheda ad nomen; D. Morelli. Antifascisti bresciani nel Casellario politico centrale cit. n. 22, 1991 , ad nomen-