Apolloni Crispino di Giuseppe e Rigotti Paolina, nato il 5 marzo 1909 a Dorsino nel Banale (Trento) . Comunista, di professione autista. Nel 1924, a soli quindici anni, espatria in Francia nel dipartimento di Var, in cerca di lavoro. Conosce molti operai militanti di sinistra e, a 18 anni, si iscrive al Partito comunista. In Spagna, il 1° Maggio 1937, è fra i primi a costituire la Brigata Garibaldi risultando assegnato alla 3. Sezione della 2. Compagnia del 2. Battaglione; Combatte su tutti i fronti. Dopo la sconfitta è internato in Francia nei Campi di Sant Cyprien e Gurs. Poi partecipa attivamente alla lotta politica contro i tedeschi. Durante l'occupazione nazista è arrestato c consegnato alla polizia italiana che lo porta nelle carceri di Trento e dove nel 1941 sarà condannato a cinque anni di confino a Ventotene. Dopo la caduta del fascismo il 25 luglio 1943 ritorna a San Lorenzo di Banale (Trento). Forse per una delazione, all'inizio del 1944 è catturato dai carabinieri del luogo. Nella zona del Banale c'è un piccolo nucleo partigiano comandato da Primo Malacarne “Pinto”. Malacarne è anche lui un Combattente nella guerra di Spagna, catturato in Francia e condannato al confino a Ventotene. La sorveglianza poliziesca nel Basso Sarca si fa sempre più attenta, per l’organizzazione partigiana, specie nei confronti dei vecchi antifascisti schedati e ritornati dal confino come Apolloni e Malacarne. Per la delazione della spia Fiore Lutterotti, infiltrato nella prima formazione partigiana delle Fiamme Verdi guidata dal Tenente degli alpini Gastone Franchetti “Fieramosca”, la Gestapo il 28 giugno 1944 compie una retata e un eccidio che decapita l'intero vertice della Resistenza trentina compreso il suo Capo Giannantonio Manci. Apolloni riesce a sganciarsi e si riunisce al gruppo partigiano di Malacarne nella zona di S. Lorenzo in Banale. Qui compie una serie di azioni di disturbo contro i tedeschi provocando frane che interrompono la statale fra Ponte Arche e Molveno, la distribuzione della stampa clandestina, l’interruzione delle linee telefoniche. I tedeschi sospettano di lui, ma Crispino Apolloni, pur invitato alla massima prudenza, continua con entusiasmo la lotta partigiana. Nell'agosto 1944, Apolloni è catturato dalla Gestapo a San Lorendo in Banale (Trento) , probabilmente per una spiata e portato nel carcere di Tione. I compagni della sua formazione partigiana organizzano un assalto per liberarlo, ma non fanno in tempo perché Crispino è trasferito improvvisamente nel carcere di Trento. Nella famigerata Villa Triste di Via Brigata Acqui numero 18, Apolloni è sottoposto a tortura ma non parla. Allora è trasferito nel Lager di Bolzano e da qui il 5 ottobre 1944 a quello di Dachau, matricola 113136, dove morirà in seguito alle sevizie subite tra inenarrabili patimenti il 20 marzo 1945. Nel 1969 gli viene concessa la croce per l'internamento e quella di guerra per l'attività partigiana.

Annotazioni: Scheda compilata sulla base del Profilo Biografico redatto da Sandro Schmid per il seguente volume: Schmid S., Antifascisti trentini nella Guerra di Spagna, Edizioni Osiride, Rovereto 2018, ISBN 978-88-7498-286-8 Secondo \\\"La Spagna nel nostro cuore\\\" sarebbe deceduto il 5 marzo 1945.