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Singolo ente | Antifascisti combattenti e volontari della Guerra di Spagna

Missione radio inglese Imperative

Descrizione: Paracadutata nel luglio 1944 a Bolzano, solo a settembre - dopo diverse e rischiose disavventure - riesce a mettersi in contatto con il CLN Alto Adige, il quale la dà in consegna a Mario Puecher detto Mario, solo dopo pochi giorni il suo rientro a Bolzano, consentendo di iniziare la sua attività. Da ciò deriverebbe anche la denominazione di missione radio Mario Imperative. In accordo con Trento, la missione crea la sua organizzazione distaccata per l'Alto Adige, arricchendosi dell'aiuto di una sessantina di collaborati che agiscono in grande segretezza contro l'occupazione nazista di Bolzano. Molti di costoro ospitano nelle loro case la radio e i dispositivi di trasmissione della missione Imperative. Il 9 settembre in casa di Rocco Angelucci la missione entra in collegamento radio con la base spostandosi di casa in casa: dai Turra, i Filippi, i Bonvicini e tanti altri. Le "buche da lettere" - gli appuntamenti delle staffette per lo scambio di ordini e messaggi - vengono stabilite nei ristoranti di Bolzano: Tre gobbi, Italia, Stella d'oro, Bar Milano. Contemporaneamente vengono individuate località sicure dove occultare oltre al materiale radio, anche armi e uomini in caso di pericolo, tra queste: la Centrale di Cardano, la Questura di Bolzano, l'asilo delle suore francescane di Cristo Re, in via Torino, e case private come quella di Paolo Stancher. Da Bolzano la missione riesce a trasmettere circa cinquanta messaggi indispensabili allo svolgimento delle azioni militari contro i nazisti i quali iniziano a sospettare della possibilità della presenza di attività sovversive, costringendo la missione a trasferirsi a Cavalese da dove, per oltre un mese, continua intensamente ad agire servendosi della sua rete di informatori. Poco dopo, la base di Cavalese subisce numerosi arresti che sconvolgono tutta l'organizzazione clandestina in Val di Fiemme. Il personale addetto fa in tempo a fuggire a Bolzano abbandonando la radio alla collaboratrice Caterina Chenetti che la consegna poi a Griso, il sub-generale di Mario, che la riporta a Bolzano da dove riprende a trasmettere messaggi agli alleati. Nel dicembre 1944, la radio opera da via Torino, ospitata dalle suore francescane, finché un giorno oltre duecento SS e agenti della Gestapo non circondano la zona, perquisendo le case e infine, anche l'edificio delle suore. Da qui però i due radiotelegrafisti - Antonio Pattaccini e Angelo Tres - riescono a fuggire passando per le finestre e le suore riescono a evitare che la perquisizione dell'asilo dove è nascosta la trasmittente. Intanto, la Gestapo rintraccia in un appartamento Armando Fadda - da poco evaso dal lager di Bolzano - e il suo curatore, don Daniele. Vengono entrambi arrestati, insieme alla donna che li ospita in casa. Nel frattempo Mario e i suoi riescono a portare in salvo i due radiotelegrafisti fuggiti e, finiti i controlli, tornano all'asilo a recuperare la trasmittente. Dal ristorante Stella d'oro tutto il necessario viene trasferito presso il Corpo d'Armata, centrale di polizia della zona delle Prealpi e Mario viene alloggiato presso la Questura di Bolzano. Il 16 dicembre intanto riprendono gli arresti - per primo viene arrestato Manlio Longon - e Mario si impegna a richiamare tutto il personale della missione per metterlo al riparo dai rischi. I più esposti vengono inviati a Cardano, altri a Milano e Trento. La Gestapo, però, raddoppia la vigilanza e intensifica i controlli finché non riesce ad arrestare tutti i membri del CLN di Bolzano. Nonostante i tentativi di nascondersi e allontanarsi, Mario viene arrestato il 29 dicembre alle 10 sul ponte Claudio e condotto al Corpo d'Armata. Viene sottoposto a interrogatorio dal maggiore Schiffer che gli propone di passare al servizio della Gestapo. Mario fingerebbe di accettare la proposta. Riesce così a far scarcerare uomini della missione tra cui Ruggero Monego e suo padre ma anche Giovanni Locatelli. Riesce inoltre a far fuggire tre suore accompagnandole fino a Venezia. Continua intanto a vestire il ruolo di collaboratore della Gestapo e allo stesso tempo a gestire la missione radio. Riesce così a mettersi in contatto con il comando generale di Milano e a ottenere l'assegnazioni in Valtellina di una zona sicura per la sua missione. Si sottrae così al controllo di Schiffer e compie un ultimo atto di vendetta contro la Gestapo: utilizzando una macchina della polizia tedesca, con i suoi uomini e la radio, si allontana da Bolzano e si porta in Valtellina per continuare nella missione fino alla Liberazione.

Luogo: Bolzano
Data di fondazione: luglio 1944
Data di soppressione: 1945
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