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Singolo ente | Antifascisti combattenti e volontari della Guerra di Spagna

CLNp di La Spezia

Descrizione: Ai primi di ottobre 1943, pochi giorni dopo l’avvio da parte di Mussolini della Repubblica Sociale Italiana, prende vita, in un contesto caratterizzato da rapporti non facili fra forze politiche antifasciste, il primo CLNp (Comitato Liberazione Nazionale provinciale), con la partecipazione di comunisti (che promuovono fortemente tale organismo), socialisti, democristiani, liberali. Siedono in esso per i comunisti il prof. Ennio Carando, docente di Storia e Filosofia al Liceo Classico Costa, l’avv. Paolo Borachia per la Democrazia Cristiana, il dott. Carlo Alberto Naef per i liberali, il dott. Pietro Mario Beghi “Mario”, che da subito riveste anche le funzioni di segretario, per i socialisti. Il Partito d’Azione spezzino, che pure ha cominciato fattivamente a muoversi sul piano organizzativo, entra nel CLNp molto più tardi. Le riunioni del CLNp si tengono a La Spezia in un appartamento dell’attuale via don Minzoni (allora via Principe Amedeo), ma anche presso la Banca Naef. Per mesi le riunioni del CLNp mantengono un valore più simbolico che concreto. I primi manifesti firmati CLN della Spezia sono comunque affissi a Vezzano Ligure e già a novembre-dicembre 1943 cominciano a funzionare i primi GAP, organizzati soprattutto dai comunisti. Data l’impellente necessità di procurarsi risorse finanziarie per sovvenzionare la lotta, si stabiliscono collegamenti, in particolare con Genova, Massa Carrara e Parma. Nella primavera avvengono gli importanti scioperi delle fabbriche nel marzo 1944, si rafforza l’organizzazione e si registrano le prime gravi repressioni. La repressione in città e comunque la possibilità che chi svolge attività resistenziale venga segnalato ed arrestato, determina l’andata ai monti o il cambio di zona da parte di una serie di personaggi, fino a quel momento impegnati al piano e destinati ad assumere funzioni progressivamente più importanti. D’altra parte, proprio in questo periodo, la resistenza alla leva della Repubblica Sociale e la contemporanea avanzata degli Alleati (che occupano Roma) stimola uno sviluppo impetuoso del partigianato e la contemporanea necessità di prendere contatti con il variegato mondo alla macchia che si sta formando. Nella tarda primavera 1944 il CLNp assume così una presenza più sostanziale, nascono sottocomitati di esso in Val di Magra, ad opera fondamentalmente di comunisti e socialisti, e vengono stabiliti rapporti con gli Alleati mediante il maggiore britannico Gordon Lett. Nel giugno 1944 la polizia fascista scopre i nomi dei componenti del Comitato Militare e, a seguito di ciò, arresta nell’estate una serie di personaggi di spicco del comitato. Dal dicembre 1944 avviene un’importate risistemazione dell’Organigramma delle forze della Resistenza: si adotta, al posto di 1. Divisione Liguria, la denominazione di “Comando 4. Zona Operativa”, da cui risultano dipendere ora due Divisioni. Quando, sempre a novembre, da parte degli Alleati, è diffuso il proclama Alexander, con un invito ai partigiani affinché smobilitino, il CLNp non lo raccoglie ma reagisce, respingendolo e fornendo alle formazioni anche istruzione per eventuali rastrellamenti e per gli approvvigionamenti, questione scottante e assai problematica nel territorio spezzino, molto più povero di quello limitrofo parmense. A tale proposito va ricordato che ad un certo punto, a causa della tragica situazione alimentare, il CLNp spezzino, fra mille difficoltà e dopo interminabili trattative, percorrendo a piedi distanze enormi fra i monti carichi di neve, prende contatto con il CLNp parmense e con quello piacentino per assicurare alle formazioni almeno qualche rifornimento. Nel dicembre 1944 Beghi e Borgatti inviano un documento sulla situazione del CLN spezzino a quello regionale e decidono di trasferirsi zona partigiana. In dicembre il CLNp “di montagna” può così completarsi con Giulio Bertonelli “Balbi” o “Bianchi” per il Partito d’Azione, già membro del Comitato Militare del CLN ligure, Marco Perpiglia (in forza alla brigata “Cento Croci”) per il PCI, l’avvocato Ottorino Marcellini, originario di Sesta Godano, per la DC. Fra 20 e 25 gennaio 1945 avviene l’ultimo massiccio e pericoloso rastrellamento nazifascista in 4. Zona che, a differenza di quanto è stato prefissato da parte nemica, non riesce a liquidare le forze partigiane le quali, tra fine gennaio e primi di febbraio, ritornano sulle loro posizioni e, soprattutto, sono in grado di riprendere proficuamente la lotta. Nella riunione del 28 febbraio 1945 il CLNp delibera infine sulle cariche da attribuire, a Liberazione avvenuta, ai vari Partiti, per quanto riguarda il Comune, la Provincia, la Prefettura e la Questura della Spezia. I due ultimi verbali del CLNp, immediatamente prima della Liberazione e immediatamente dopo, sono datati 18 aprile e 1945 e 26 aprile 1945. Le vicende successive del CLNp spezzino ricalcano quelle del CLN nazionale, con relative procedure di scioglimento dopo il 2 giugno 1946 (Referendum Repubblica / Monarchia ed elezione Costituente). Fonte: http://www.isrlaspezia.it/strumenti/lessico-della-resistenza/c-l-n-la-spezia/#testo5

Luogo: La Spezia
Data di fondazione: ottobre 1943
Data di soppressione: 02 giugno 1945
Tipologia: Cln
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